MILA PRANDELLI
Cronaca

Vobarno, il prefetto dopo le molotov contro l'hotel: i profughi non arriveranno / FOTO

Vertice con il sindaco, la precisazione della Prefettura: "Decisione presa non per il gesto violento ma solo perché al momento non ci sono strutture"

L'interno dell'hotel Eureka (LaPresse)

Vobarno (Brescia), 3 luglio 2017 - "A Vobarno gli stranieri non arriveranno. Non per il gesto violento, ma solo perché al momento non ci sono strutture. La nostra politica di accoglienza non si ferma davanti alla violenza”. Così il prefetto di Brescia, Annunziato Vardé, al termine dell’incontro con il sindaco di Vobarno. Beppe Lancini, con il quale si è incontrato oggi, martedì 3 luglio, attorno alle 12 per fare il punto sul lancio di due bombe molotov avvenuto nella notte tra venerdì e sabato ai danni del bar dell’albergo Eureka e, più in generale, della situazione creatasi nel paesino della Valsabbia.

Quando il primo cittadino ha incontrato i suoi cittadini, martedì scorso, e spiegato che sarebbero potuti arrivare dei profughi già nella giornata di giovedì, ha ottenuto un netto rifiuto. Il proprietario dell’albergo, Valerio Ponchiardi, ha immediatamente sottolineato di essere stato contattato per dare la struttura in affitto ma senza sapere se si trattasse di destinarla a richiedenti asilo. Ha anche specificato che "se i profughi arriveranno è perché l’hotel mi sarà requisito”. Secondo quanto appreso, l’uomo è stato contattato da una cooperativa che gli ha chiesto di poter affittare l’intera struttura. Solo in un secondo momento ha saputo, così come il sindaco, con quale destinazione. L’episodio di venerdì notte appare dunque inquietante, perché compiuto nonostante le rassicurazioni da parte non solo di Ponchiardi ma anche del sindaco, il quale ha specificato come la località sabbina non sia in grado di accogliere altre persone poiché sono venti i migranti già presenti. Dalla Prefettura è stato sottolineato che quello che è successo a Vobarno è un gesto intimidatorio da condannare.