
Vittorio Fusari
Iseo (Brescia), 3 gennaio 2020 - Il sorriso sereno, le braccia spalancate come per spiccare il volo, il suo lago sullo sfondo. E poi una frase che tocca il cuore: "Non vi ho lasciati, avete in eredità le mie ricette che raccontano le mie idee. Copiatele e fatele vivere costruendo attraverso il cibo un mondo migliore". Un post che è un vero e proprio testamento quello pubblicato sul profilo social di Vittorio Fusari, scomparso a 66 anni l’1 gennaio. È stata fatale l’embolia polmonare che lo ha colpito mentre era ricoverato al Mellini di Chiari, a ridosso delle dimissioni dopo una degenza di venti giorni per problemi di cuore.
Fino alla fine gli sono stati accanto la moglie Anna Patrizia Ucci ed il figlio di 15 anni, persone che amava moltissimo, tanto che proprio per loro aveva abbandonato la sua avventura milanese Al Pont de Ferr per avvicinarsi a casa (andrà poi al Balzer di Bergamo). Fino alla fine hanno sperato quanti lo conoscevano. "Era un uomo straordinario, di grande tenacia. Perciò ero sicura che ce l’avrebbe fatta", ha detto Maida Mercuri, proprietaria del Pont de Ferr.
Commosso il ricordo del figlio Giacomo, che, a corredo della fotografia che lo ritrae neonato in braccio ad un padre orgoglioso, scrive: "Riposa in pace. Sei stato il miglior padre che chiunque possa desiderare". Non si contano gli attestati di stima arrivati da ogni parte d’Italia, ma soprattutto dalla sua Franciacorta, dove, dopo un passaggio nella brigata di Gualtiero Marchesi, aveva iniziato il suo percorso con Il Volto (1981), proseguito poi con Le Maschere e la Dispensa Pane e Vini.
"Abbiamo tutti sperato in un errore, purtroppo non é così. Vittorio é in cielo. Buon viaggio Maestro. La tua Iseo non ti scorderá", è il messaggio del Comune che gli ha dato i natali. La sua cucina, intrisa di passione, intuizioni ed attenzione alla tradizione ed ai prodotti del territorio, ha segnato la storia della gastronomia italiana, meritandosi anche una stella Michelin.
"I miei pensieri corrono ai momenti di felicità condivisa; ciao Amico Vittorio", scrive Iginio Massari, guru della pasticceria. "Ciao Vittorio, non ci fossi stato avrei fatto altro nella vita. Un maestro per molti, un esempio per tutti", è il pensiero di Michele Valotti della trattoria La Madia, che aggiunge: "Sul territorio, in un modo o in un altro, siamo tutti figli suoi, un uomo di pensiero prima ancora che un grande cuoco".
Tanti i ricordi affidati ai social, che danno tributo alle sue qualità di chef, ma anche e soprattutto alle doti umane, in particolare gentilezza ed un coraggio non comune. "Mi piace ricordare la generosità – dice Francesco Amonti, della condotta bresciana di Slow Food – con cui si è speso e messo a disposizione di tutti, delle persone, del territorio, di Slow Food e dei suoi progetti. Si è speso tantissimo per progetti quali quello per il latte crudo ed i formaggi naturali, ma anche di Slow Fish. Una persona tenace, di grande generosità e gentile. Perdiamo un uomo straordinario".
La famiglia ha già raccolto il testimone di questo impegno, chiedendo a quanti vogliano ricordare Vittorio, di non inviare fiori ma sostegno ai progetti di Vittorio per Slow Food Oglio Franciacorta Lago d’Iseo, donando al seguente Iban: IT 98 D 02008 54341 000102805933 (per informazioni slowfoodfranciacorta@gmail.com ). Questa sera, alle 19, ci sarà la veglia di preghiera, mentre domani si terranno i funerali, alle 10 nella parrocchiale di Iseo, partendo da Casa Panella in Via Duomo 39. © RIPRODUZIONE RISERVATA