Via all’udienza preliminare Caffaro Sotto accusa pure le vecchie gestioni

Continuerà a novembre il procedimento aperto ieri davanti al gup per la bomba chimica

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Si è aperta – ed è stata subito rinviata al 14 novembre – l’udienza preliminare per il caso Caffaro, la bomba chimica incuneata nel cuore di Brescia che da decenni sparge veleni in un raggio di oltre 22 km, dal 2002 sito di interesse nazionale in attesa di bonifica, al centro di due inchieste per inquinamento e disastro ambientale. Imputati i dirigenti di Caffaro Brescia, società che fino nell’autunno 2019 in concomitanza con la sospensione dell’autorizzazione ambientale dopo i carotaggi dell’Arpa ha gestito la fabbrica rimasta attiva nella produzione di pastiglie di cloro: Antonio Todisco, Alessandro Quadrelli, Alessandro Francesconi e Vitantonio Balacco nei guai a vario titolo per disastro, omesso smaltimento di rifiuti pericolosi e (non Balacco) inquinamento da cromo esavalente e clorato.

Ma anche i vertici delle vecchie gestioni: Marco Cappelletto, Alfiero Marinelli, manager ex Snia, presunti responsabili di inquinamento da mercurio nel sottosuolo e in falda in corrispondenza del reparto clorosoda e di omesso smaltimento di scorie. Dal gup pure tre manager di Csa (società di demolizioni e smantellamenti impianti dismessi) e l’ex commissario straordinario Roberto Moreni. In aula il Codacons per costituirsi parte civile; a oggi assenti il ministero dell’Ambiente e la Loggia.

B.Ras.