
Un cassonetto di indumenti donati
Brescia, 5 maggio 2018 - Cassonetti gialli straripanti di vestiti, buste accumulate in barba al regolamento che vieta l’abbandono di rifiuto, abiti lasciati qua e là da ‘rovistatori’ di professione o improvvisati. Il cambio di stagione ha lasciato il segno anche sulle strade bresciane, vicino ai cassonetti gialli gestiti da Cauto. Le immagini, postate sui social, hanno acceso la rete, che si è scatenata tra commenti fantasiosi e proposte di proteste plateali per eliminare il servizio. "La raccolta di indumenti usati – spiega Lorenzo Romanenghi, del comitato direttivo di Cauto e referente dell’area di produzione - è cresciuta negli anni: solo l’avvio della differenziata a Brescia ha portato ad un aumento del 40%". Nei cambi di stagione si ha il picco; quest’anno, tutto è stato talmente repentino e concentrato che la raccolta è già quintuplicata rispetto ad una normale mensilità. Al lavoro ci sono tutti i giorni 12 squadre, invece delle normali 6. "E’ nostro interesse – spiega Romanenghi – recuperare il prima possibile il conferito, prima che vada a deterioriarsi o che sia rubato. E’ un’emergenza che può essere un’opportunità, perché il materiale raccolto va a sostenere la filiera che ha un valore sociale, ambientale e di solidarietà".
Dal 1999 sono stati raccolti più di di 50 milioni di capi di abbigliamento. "E’ una mole impressionante che va gestita in modo strutturato. Ciò non vuol dire che non si debbano portare gli abiti usati alle associazioni del territorio, come ha scritto qualcuno, ma anche queste hanno degli scarti che vanno recuperati". Dai 505 cassonetti bresciani gli indumenti vengono smistati e venduti in Italia e in Europa, per essere riutilizzati o riciclati; solo una minima parte finisce nell’inceneritore.
La filiera, sempre dal 1999, ha dato lavoro a 84 persone di cui 45 ‘fragili’; sul fronte ambientale, in quasi 20 anni sono state risparmiate 46 tonnellate di Co2 e 84 milioni di litri di acqua. Non ultimo, l’accordo con Caritas consente di aiutare chi è in difficoltà e ha portato a 134 inserimenti lavorativi di persone a rischio di esclusione sociale. «L’invito – conclude Romanenghi – è di inviarci le segnalazioni di cassonetti pieni a info@rivestidivalore.it, per poter intervenire tempestivamente». L’appello di Cauto, inoltre, è a fare questa differenziata con responsabilità, contribuendo a ridurre i costi per il servizio e mantenere le strade pulite.