REDAZIONE BRESCIA

No Tav, un migliaio di persone in corteo contro la linea ferroviaria Brescia-Verona

Assenti i sindaci dei Comuni interessati al progetto di PAOLO CITTADINI

MARCIA I manifestanti, provenienti dal Bresciano ma anche dalle province di Verona, Mantova e Trento, hanno sfilato in corteo dalla stazione fino a piazzale Malvezzi

Brescia, 18 ottobre 2015 - C'era parecchia soddisfazione tra gli organizzatori al termine della marcia contro il Tav che ieri pomeriggio ha richiamato a Desenzano del Garda un migliaio di persone contrarie al progetto dell’alta velocità e al tratto che collegherà Brescia a Verona. «La partecipazione è stata importante – le valutazioni fatte alla fine del pomeriggio dai rappresentanti del Coordinamento No Tav del Garda Brescia–Verona che hanno organizzato l’appuntamento –. Tante le facce nuove rispetto alle altre quattro passeggiate che abbiamo fatto nell’ultimo anno. Ci fa piacere vedere che in corteo c’erano tanti ragazzi e soprattutto molte famiglie. Tutti hanno capito che questa infrastruttura oltre a far spendere inutilmente una montagna di soldi pubblici rappresenta un ferita, l’ennesima, per il territorio. Speriamo che questa sensibilità cresca».

Uomini, donne e bambini provenienti dal Bresciano ma anche dalle province di Verona, Mantova e Trento si sono dati appuntamento a partire dalle 14.30 nel piazzale antistante alla stazione ferroviaria di Desenzano del Garda per iniziare la passeggiata lunga all’incirca 5 chilometri che li ha portati fino in piazzale Malvezzi, nel cuore della cittadina del Garda, dove la manifestazione si è sciolta. «L’opera è inutile e lo dimostrano i numeri – sottolineano dal coordinamento –. Attualmente sulla linea storica della tratta tra Brescia e Verona transitano quotidianamente solo 131 dei 250 treni possibili. Ancora più basso il dato relativo alla tratta Verona-Vicenza dove ne transitano solo 144 sui 250 previsti». Qualcuno si attendeva la presenza dei sindaci dei Comuni interessati dal percorso. Diversi i sindaci provenienti dalle altre province, praticamente nulla quella dei primi cittadini della provincia di Brescia. «Desenzano, Lonato e Peschiera sembrano aver declinato l’invito a partecipare – osservano dal coordinamento –. Un’opera come il Tav non si può fermare solo con le parole, nemmeno troppo convinte o “litigando’’ su dove sia meglio realizzare le stazioni. Non tutti hanno ancora capito che il Tav peserà sulle future generazioni e non solo per i costi altissimi: 50 milioni di euro al chilometro contro una media europea di soli 10 milioni di euro al chilometro». Al corteo, che si è svolto nella massima tranquillità, hanno partecipato anche alcuni attivisti del movimento No Tav provenienti dalla Val Susa e dal Trentino.

di Paolo Cittadini