Oltre il 50% sono vaccinati contro il Covid: il record della rinascita a Brescia

Brescia, dati molto importanti su chi ha ricevuto almeno una dose. "Da fine mese arriveremo a 90mila somministrazioni a settimana"

La città di Brescia ha raggiunto un importante quota di vaccinati, ossia il 50%

La città di Brescia ha raggiunto un importante quota di vaccinati, ossia il 50%

Brescia Con le vaccinazioni di ieri, Brescia supera quota 50% di persone che hanno ricevuto almeno una dose: un traguardo che ha il sapore della rinascita in una città travolta dalla prima e seconda ondata di Covid. Tra le città lombarde più popolose, come Monza e Bergamo, Brescia è la prima ad arrivare al 50%, con oltre 90mila persone che hanno ricevuto la prima dose; caso a parte è Milano, dove i vaccinati sono il 43% della popolazione target, pari a oltre 520mila persone. In Lombardia, altri capoluoghi come Lecco, Varese, Sondrio, Pavia, Lodi, Lecco hanno raggiunto il 50%, ma con valori assoluti più contenuti: si va dai 10mila di Sondrio ai 35mila di Pavia. Lungi dal voler trasformare la campagna vaccinale in una gara tra città, per Brescia il 50% è un traguardo che sa di riscatto dopo i duri mesi in cui solo il capoluogo ha registrato 17mila positivi da inizio pandemia (dato sottostimato, visto che nella prima ondata non si facevano tamponi a sufficienza) e 784 deceduti, anch’essi sottostimati. La scarsità di dosi arrivate, per dinamiche nazionali ed internazionali, non hanno permesso fino ad ora di utilizzare i centri vaccinali in tutta la loro potenzialità: rispetto ai 20mila vaccini al giorno che si potrebbero fare su tutto il territorio, attualmente si arriva a 9500, tra prime e seconde dosi. "Da fine mese aumenteremo – spiega il direttore generale di Ats Brescia, Claudio Sileo – nelle ultime due settimane di giugno arriveremo a 90mila vaccinazioni a settimana, circa 12-13 mila al giorno". Per la fine di agosto, la Fiera di Brescia, hub vaccinale gestito da Asst Spedali Civili tra i più grandi d’Italia e principale centro della campagna massiva bresciana, dovrà ritornare nella disponibilità di Camera di Commercio, che fino ad ora l’ha messa gratuitamente a disposizione.

«Ma a quel punto avremo effettuato la maggior parte delle vaccinazioni – spiega Sileo – ci potremo spostare sull’area di via Morelli ed al centro Freccia Rossa, per fare circa 3mila vaccinazioni giornaliere, che saranno la coda delle seconde dosi". Alla buona organizzazione messa in piedi è corrisposta anche una buona risposta da parte della popolazione, al netto di contestazioni sporadiche (la più grave, il lancio di una bomba incendiaria al centro vaccinale di via Morelli da parte di due no vax). L’89% degli over-80 è ormai vaccinato, così come l’86% della fascia 70-79 anni ed il 78% dei 60-69 anni. L’incognita maggiore è tra i giovani, anche se la fascia 30-39 anni è partita bene: il primo giorno, aveva prenotato 1 su 4. Si vedrà come andrà in fascia 16-29, che parte da oggi.

«C’è uno zoccolo duro che non vuole vaccinarsi – commenta Sileo – quella parte sarà difficile, basta vedere quell’11% che manca tra gli over 80. Per ora, siamo su dati rassicuranti per quanto riguarda i positivi: i numeri, da una settimana, sarebbero da zona bianca. Calano le ospedalizzazioni ed i nuovi ricoveri, 3-4 al giorno, in prevalenza anziani. I pochi casi di variante indiana rilevati sono sensibili al vaccino, per cui anche su quel fronte non sembrano esserci per ora preoccupazioni. Tuttavia, se in provincia la media di vaccinati è il 45,16%, significa che c’è un 55% che ancora non è coperto". Ancora presto, dunque, per tirare il fiato. "In autunno la situazione potrebbe peggiorare, come del resto era successo lo scorso anno, ma ci troveremo in una condizione migliore rispetto all’autunno 2020, grazie alla vaccinazione". Presto, però, per dire quando si potrà ritornare a condizioni pre-Covid. "Lo stabiliranno le linee guida nazionali – sottolinea Sileo – certo è che, ad esempio, sul fronte scuola, la vaccinazione degli studenti potrà preservare anche quell’ambiente".