
di Milla Prandelli
Ferrovia Brescia-Iseo-Edolo: croce e delizia del territorio e del lago. Se da una parte l’infrastruttura serve turisti e residente, fornendo la possibilità di non utilizzare la macchina, dall’altra parte per alcuni il rumore e la velocità dei treni sono un problema irrisolto da anni.
"Premetto che non ho assolutamente nulla contro il servizio ferroviario e la ferrovia in sé, che ritengo un’importante infrastruttura per il territorio – spiega Alessandro Ropelato, patron dell’Hotel Araba Fenice, uno dei più lussuosi del lago d’Iseo – Sono anni che chiediamo che i treni vengano rallentati dalla zona nord di Iseo, dove ci sono i campeggi, tenendo un’andatura di 30 chilometri all’ora fino alla stazione di Pilzone, che si trova poco distante dal nostro albergo. Attualmente i convogli viaggiano a circa 90 all’ora, lungo un rettilineo".
Ropelato ripete l’appello fatto un anno fa: "Questo tratto -spiega – che insiste su una zona turistica è pericoloso. Basti pensare che una macchina pochi mesi fa è rimasta bloccata tra le sbarre. Il treno ha frenato perché arrivava da Iseo e c’era visibilità, ma se fosse giunto dalla Valle Camonica il risultato, a causa della conformazione della linea che fa una curva, forse l’esito sarebbe stato diverso".
Nell’albergo di Alessandro Ropelato anche quest’anno si sono create alcune piccole crepe, che gli esperti non giudicano pericolose ma che non sono esteticamente gradevoli.
"I treni vanno a una velocità pazzesca e molto spesso fischiano, quasi volessero salutare o svegliarci tutti – commenta Ines Moretti del Consorzio Lake Iseo Holiday, proprietaria del Campeggio Quai – in casa mia trema tutto, come nel resto del camping. Le strutture ricettive oltre alla mia e a quella di Alessandro Ropelato sono tre. Sono tutti campeggi, ovvero: il Covelo, Iseo e Punta d’Oro. In totale, quando siamo pieni il problema riguarda tra i 1.200 e i 1.300 campeggiatori e una novantina di ospiti dell’albergo. Basterebbe rallentare". Alessandro Ropelato spiega: "Se le andature da 70-90 chilometri all’ora fossero diminuite a 30 i tempi di percorrenza varierebbero di qualche decina di secondi. Le performance aziendali non cambierebbero. Cambierebbe però il riposo notturno di tutti i nostri clienti, dato che il primo treno passa poco dopo le quattro del mattino e l’ultimo poco prima delle dieci di notte. Aggiungiamoci pure i convogli serali speciali e i lavori e il gioco è fatto. Un’idea sarebbe quella, oltre che di moderare la velocità di transito dei convogli impegnati su quella linea, anche di posizionare delle barriere arcuate in grado di contenere i rumori".
Ines Moretti aggiunge anche che le corse potrebbero essere razionalizzate. "Capisco – conclude – che nel periodo scolastico certi treni siano indispensabili. Ma ora i ragazzi sono a casa. Non solo: se venissero usati i convogli nuovi i rumori e le vibrazioni diminuirebbero. Con quelli vecchi la situazione è insostenibile"