FEDERICA PACELLA
Cronaca

Tiro a segno, trasloco infinito

L’ipotesi: spostarlo nell’ex cava Soprazocco. Il sindaco: progetto di 10 anni fa, dipende dalla Difesa

di Federica Pacella

"Stiamo lavorando sulla possibilità di spostare il tiro a segno nell’ex cava di Soprazocco, ma non possiamo farlo d’imperio, perché l’area e l’attività dipendono dal ministero della Difesa". A dirlo il sindaco di Gavardo, Davide Comaglio, dopo l’esposto inviato nei giorni scorsi dal comitato ‘Sotto la Paina’ a Comune, Prefettura, Arpa ed Ats, per evidenziare la difficile convivenza di 60 famiglie con il vicino tiro a segno nazionale (area demaniale, in comodato d’uso all’asd tiro a segno associato all’Uits nazionale), a causa dei rumori che non danno tregua neanche nei giorni festivi.

"Ci sentiamo in lockdown perenne, siamo detenuti in casa nostra", aveva detto Giovanna Bonomini, portavoce del Comitato. "Il problema è vecchissimo – ricostruisce Comaglio – l’errore sta a monte, nella pianificazione urbanistica. Ora stiamo percorrendo la strada prevista dieci anni fa, ovvero di spostare il Tsn nella cava dismessa di Soprazocco. Abbiamo incontrato i referenti del Tiro a segno e la Regione. Come Amministrazione siamo disponibili a cedere l’area, che sarebbe più del doppio dell’attuale, ma noi non possiamo agire d’imperio verso un’attività che è legata al ministero della Difesa, senza contare che lo spostamento richiede un investimento minimo di 700-800 mila euro".

Il Comune promette che, se mai si verificasse il trasloco, l’attuale associazione che si occupa di trial e bike trial non sarebbe ‘lasciata a piedi’. "Stiamo cercando altre cave – assicura Comaglio – da acquisire per fare di quella zona un centro dello sport". Altro fronte su cui si sta muovendo il Comune riguarda la possibilità di applicare al Tsn il regolamento comunale, che vieta di far rumore in alcune fasce orarie e nei festivi. "Abbiamo scritto al Ministero, per capire se si può applicare il regolamento o se rischiamo di commettere un abuso". Nel frattempo, il Comando Truppe Alpine di Bolzano ha risposto alla Prefettura di Brescia (a cui si era rivolto il Comitato nei mesi scorsi), spiegando che vista la situazione di disagio sociale e dato che le agibilità degli stand del poligono sono appena scadute (il 17 ottobre), il Comando che si occupa ora del rinnovo delle agibilità ha assicurato che "le questioni legate alle problematiche acustiche verranno affrontate prossimamente".