MILLA PRANDELLI
Cronaca

Rientrato positivo da Maiorca: "Il tampone? Costretto a farlo a mie spese"

La testimonianza di un ventiduenne: stavo male e mi sono autodenunciato, ma ho atteso invano il test

Il ragazzo spiega: ora sto meglio, ma devo stare in quarantena con i miei genitori

Rovato (Brescia), 22 agosto 2020 - "Non so come mi sono ammalato. Non ho idea davvero di come ho contratto il virus. So solo che tornando dalla Spagna mi sono auto denunciato, come la legge prevede, e sono risultato positivo. Ora sono in quarantena con la mia famiglia". A raccontare è Luca (il nome è di fantasia per tutelarne la privacy), 22 anni. Luca è originario di un paese della Franciacorta. "Io e sette amici abbiamo acquistato il biglietto aereo per per Palma di Maiorca prima del Covid, spendendo circa 250 euro. Eravamo convinti che non saremmo più partiti, non ci abbiamo più pensato. Invece il momento è arrivato. Il volo non è stato annullato. Siamo partiti da Orio al Serio. In Spagna però non è stato come credevamo. Pensavamo di divertirci. Abbiamo 20 anni. Invece era tutto o quasi chiuso".

"Io ho iniziato a non sentirmi bene già a partire dal secondo giorno. Avevo mal di pancia, dissenteria e vomito. Sono andato subito in farmacia, consigliato dai mei genitori. Non mi hanno suggerito di fare il test, ma venduto molti costosi medicinali. La settimana di ferie, per me, è stata infernale. Non sono mai stato bene: avevo dolori, nausea. Non so come mai. Ma anche se ne ho parlato ai farmacisti nessuno ha fatto nulla, se non vendermi altre pastiglie". Lunedi scorso Luca è tornato in Italia, dai suoi genitori, con cui vive. "Mi sono “autodenunciato” – spiega –, come prevede la normativa in vigore. Ma nessuno mi ha chiamato per il test e il tampone. Allora mio padre e mia madre hanno deciso di farmelo fare privatamente e a nostro carico, di modo da esser certi".

"Purtroppo il risultato è stato quello che non avremmo voluto. Ho il coronavirus. Fortunatamente non sto male - continua Luca -  e non stanno male nemmeno i miei cari. Ma abbiamo dovuto metterci tutti in quarantena. Solo per un volo in Spagna. Sarebbe stato meglio fare il bagno nel lago d’Iseo: purtroppo non potrò farlo nemmeno nel nostro lago, per almeno due settimane, che sarebbero poi state le mie ferie dal lavoro". "Avrei potuto non autodenunciarmi, ma ho scelto di farlo perché il mio papà è in protezione civile e mi ha insegnato i veri valori della vita. Come lui durante il periodo del lockdown ha aiutato tante persone, così io preferisco evitare a tante persone di ammalarsi. È vero che sono asintomatico. Ma chi dice che io non possa passare il virus ad altri, fisicamente più deboli di me? Per questo la nostra famiglia ha scelto di isolarsi".