Sanità, protezione civile, ambiente, animali: sono queste le tematiche che conservano l’appeal verso i volontari. Ben 60, ad esempio, i bresciani che hanno risposto all’appello del Csv per fare volontariato in Pronto soccorso, al Civile, per evitare l’escalation di tensioni che portano poi alla violenza verso gli operatori sanitari, soprattutto da parte di parenti in attesa. "Abbiamo avuto una risposta alta – spiega il presidente Vezzoni – tanto che probabilmente faremo una seconda edizione del corso di formazione. Il Csv può fare molto per aiutare le associazioni. Adattare il linguaggio è una delle strategie da mettere in campo: cambiare la narrazione del volontariato che non è sacrificio e privazione, ma è qualcosa che crea benessere, per la persona e la comunità. E poi serve flessibilità, per intercettare lo spontaneismo dei ragazzi". F.P.
CronacaSupporto anti-violenza in Pronto soccorso. Sessanta bresciani rispondono all’appello