Daniele De Salvo
Cronaca

Roberto Colaninno sulla Guzzi cambiò idea: voleva chiuderla, la salvò

I numeri del bilancio erano da fallimento, prevalsero cuore e passione

Roberto Colaninno

Roberto Colaninno

Mandello del Lario  (Lecco) – E pensare che inizialmente voleva chiuderla. Poi ha visitato di persona la storica fabbrica dal mitico cancello rosso di Mandello del Lario della Moto Guzzi, ha compreso che l’Aquila non era solo un marchio ma storia e passione, se n’è innamorato pure lui e ha deciso di ampliare il vecchio stabilimento fondato nel 1921 sulle sponde del lago di Como. Il progetto visionario, presentato in occasione del centenario di Guzzi, per trasformare un luogo di lavoro in un posto di socialità, con una piazza, un museo, officine e store, oltre che la catena di montaggio, gli studi di progettazione e la galleria del vento che è stata la prima in Italia, a gennaio comincerà a prendere forma.

"Alla posa della prima pietra avrebbe dovuto esserci proprio il presidente Roberto Colaninno – rivela il sindaco di Mandello, Riccardo Fasoli –. Purtroppo non ci sarà". Roberto Colaninno, che era presidente della Moto Guzzi dal 2004, dopo che la casa motociclistica era stata acquisita da Piaggio nel 2002, è infatti morto ieri all’età di 80 anni.

"Gli dobbiamo molto – prosegue il sindaco –. Ha risollevato la Guzzi da situazioni fallimentari. Originariamente badava solo all’aspetto economico, successivamente ha scoperto il forte legame con il nostro territorio e ha cambiato visione. Mi ricordo che appena sono stato eletto la prima volta abbiamo parlato della riqualificazione dello stabilimento della Guzzi. "Sindaco io ci tengo – mi ha garantito –. Non voglio che rimanga un sogno, effettueremo certamente un investimento importante; non è questione di se, è solo questione di quando". Ha mantenuto la promessa. Mi mancheranno le sue chiamate schiette, sincere, costruttive". Sotto la guida di Roberto Colaninno l’Aquila di Mandello che sembrava destinata all’estinzione è tornata a volare in alto e a sfrecciare sulle strade di tutto il mondo.

L’impennata della Guzzi ha trainato anche occupazione, indotto e turismo con il Motoraduno internazionale e le Giornate Guzzi. "Ha riportato il marchio al vertice della gamma, salvandolo lo stabilimento di Mandello da un inesorabile declino – conferma Gabriella Trogu, segretaria responsabile della Uilm del Lario –. Se ne va un grande della vecchia guardia dell’imprenditoria italiana che ha lasciato il segno nel made Italy".