Dovrebbero partire nel 2027 i lavori per dare un nuovo volto agli Spedali Civili di Brescia. Il condizionale è d’obbligo visto che gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo, a maggior ragione in un progetto da 500 milioni di euro, ma la firma del protocollo d’intesa per l’ospedale del futuro, ieri mattina in Loggia, rappresenta un punto di non ritorno.
Il documento è stato siglato in Loggia alla presenza del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, dell’assessore al Welfare Guido Bertolaso, del direttore generale di Asst Spedali Civili Luigi Cajazzo, del direttore generale di Ats Brescia Claudio Sileo, della sindaca Laura Castelletti, del presidente della Provincia Emanuele Moraschini e del rettore di UniBs Francesco Castelli.
Il protocollo dà il via al tavolo di lavoro, che seguirà le due fasi dell’operazione: la prima da 274 milioni che partirà nel 2027 e che dovrebbe durare 7 anni e la seconda da 221 milioni, la cui progettazione partirà a cantieri avviati. "Nella prima fase – ha ricordato Cajazzo – saranno abbattuti la palazzina degli Infettivi e il Satellite, ma sarà sempre garantita la continuità di cura. Avremo un nuovo Ospedale dei bambini, un nuovo Polo dell’emergenza, un nuovo Main Hospital per l’alta intensità di cura da 600 posti, il doppio degli attuali".
Per ora tutto dovrebbe svolgersi entro le mura bordoniane: con un cronoprogramma razionale, si dovrebbero riuscire a spostare i pazienti all’interno dell’ospedale, ma se dovesse servire non si esclude la possibilità di chiedere supporto a strutture esterne.
"Abbiamo messo in piedi in assessorato una task-force di tecnici – ha commentato Bertolaso – che aiuteranno quelli di Asst nello sviluppo delle attività. Avremo una presenza anche a Roma, perché le autorizzazioni che dobbiamo ricevere dalla Capitale non sempre rispettano i tempi che vorremmo. Metteremo in piedi una organizzazione teutonica, o bresciana, per ridurre al massimo i disagi di personale e pazienti e rispettare i tempi: faremo in modo che quasi non si accorgano che c’è un ospedale in costruzione".
Per la fase 1, ora si lavora subito al documento di indirizzo alla progettazione per la fase 1; la fase 2 riguarderà invece la parte centrale e sud dell’ospedale.
Gli interventi illustri all’Ospedale di Brescia fanno parte di un piano più ampio di Regione Lombardia, su alcuni dei nodi che più necessitavano di interventi: il Sacco a Milano, gli ospedali di Cremona, Busto Arsizio (Varese), Cittadella della Salute di Sesto San Giovanni, nel Milanese.