MILLA PRANDELLI
Cronaca

Sonico, le Penne nere invadono l’Adamello

Centinaia di alpini da giovedì hanno iniziato a salire sui monti del comprensorio

Pellegrinaggio in Adamello

Sonico (Brescia), 28 luglio 2019 - Centinaia di penne nere da giovedì scorso hanno iniziato a salire sui monti del comprensorio Adamellino per trovarsi, ieri mattina alle 10.45, al rifugio Gnutti a 2.166 metri, in occasione del 56° Pellegrinaggio in Adamello, organizzato dall’Associazione Alpini di Valle Camonica e di Trento. Il tempo, nonostante le previsioni infauste, ha lasciato alcune ore di respiro e consentito lo svolgersi della celebrazione, come sempre sentitissima, conclusasi con la messa celebrata dal cardinale Giovanni Battista Re e dal Vescovo di Brescia Antonio Tremolada alla presenza di altri sacerdoti camuni tra cui il cappellano delle Truppe Alpine: Massimo Gelmi. A fare i saluti, per primo, è stato un’emozionato sindaco di Sonico, Gian Battista Pasquini, ex ufficiale alpino: «Ci troviamo, per la prima volta, in val Miller, di fronte all’Adamello, vetta sacra della Patria dallo scorso anno, dove celebriamo tutti i giovani che hanno combattuto per la libertà durante la Guerra Bianca, ma non solamente. Il pensiero va sempre ai caduti di tutte le guerre».

Quest'anno il pellegrinaggio cade con il 100° compleanno dell’Associazione Nazionale Alpini. Non solo: dal sette luglio 2018 l’Adamello è stato eletto a Vetta Sacra della Patria per iniziativa dell’associazione Impronta Camuna. «Essere alpini deve esser sempre il nostro stile di vita - ha detto il presidente dell’Ana Valle Camonica Mario Sala - per noi è stato un piacere vedere gli alpini in armi salire a piedi tra i pellegrini, nelle cinque colonne, insieme al loro comandante. In questa occasione voglio in particolare ricordare Serafino Gnutti, medaglia d’oro al valore militare, morto nel gennaio 1941 sul fronte albanese».

Particolarmente accorato è stato il saluto del generale Claudio Berto. «La memoria è importante e quando parliamo di memoria parliamo di caduti, come il sottotenente Gnutti, ma non solo: due anni fa è stato trovato il corpo del soldato Claudio Beretta del Battaglione d’Intelvi, stava compiendo un servizio di corveè, venne travolto da una valanga. Da quelle parti cadde anche il bergamasco Attilio Calvi, morto per le ferite. Sono degli esempi, come lo è stato Gnutti col messaggio che ci ha lasciato, ovvero “tenete dure”. E noi continuiamo a tenere duro. Non abbiamo paura di fare quello che chiede la patria. Lo facciamo con la cocciutaggine degli alpini di ieri». Le celebrazioni continueranno oggi in paese a Sonico, quando sarà celebrata un’altra messa. Sono anche previsti vari eventi collaterali. La manifestazione si concluderà con il rancio alpino.