Siccità, stop alle centraline idroelettriche

Allarme in Valcamonica. Il sindaco di Corteno Golgi: non ci sono le condizioni. E il Comune di Darfo vieta gli sprechi d’acqua

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di Federica Pacella

Tutti in attesa della pioggia, dalle valli alla pianura. In Val Camonica, la siccità dei corsi d’acqua ha costretto anche le centraline idroelettriche a fermarsi. "Dalle valli di Sant’Antonio fino a Edolo, il fiume (Ogliolo, ndr) è libero, perché sia Inbre che Seva hanno smesso di turbinare, perché non ci sono le condizioni", spiega il sindaco di Corteno Golgi, Ilario Sabbadini. Secondo quanto annunciato nei giorni scorsi dall’assessore regionale Massimo Sertori, che ha la delega a enti locali, montagne e risorse energetiche, la Regione starebbe valutando una deroga al deflusso minimo vitale, cosa che consentirebbe alle centraline di riprendere la loro operatività. Per ora, si continua a sperare nel meteo, anche perché la mancanza d’acqua sta mettendo a dura prova anche l’approvvigionamento degli acquedotti. A Darfo è stato vietato lo spreco d’acqua per fini non legati al consumo umano. "Noi per ora non siamo in questa situazione – spiega Sabbadini –. Per precauzione abbiamo però chiuso le fontane pubbliche e centellinato l’innevamento. Inoltre abbiamo rimandato l’apertura della pesca. I fiumi non sono del tutto in secca, ma sono agli sgoccioli, per cui non ce la siamo sentita di andare ad immettere almeno un quintale di pesci, in poca acqua. Aspettiamo la prima pioggia".

La crisi idrica è generalizzata: anche il Grigna, nella zona di Esine, presenta tratti in secca, tanto che in alcuni punti è possibile attraversare a piedi il letto del torrente. In pianura non va meglio. "Nel bacino dell’Oglio le riserve idriche – evidenzia Gladys Lucchelli, commissario regionale del Consorzio di bonifica Oglio Mella – sono inferiori di oltre il 65% rispetto alla media degli ultimi 15 anni, con il dato relativo all’equivalente in acqua della neve sui rilievi montani ai minimi storici. E anche le previsioni a medio periodo non lasciano ben sperare".

Un problema anche in vista dell’avvio della stagione di semina nei campi: se la produzione agricola italiana è per l’85% irrigua, a Brescia questa percentuale sale quasi al 100%. Il Consorzio, da parte sua, sta intervenendo sui canali, per ottimizzare l’uso dell’acqua disponibile. "È in fase avanzata il cantiere che interessa il tratto iniziale della Seriola Nuova – annuncia il commissario –, un canale che dal confine tra Chiari e Palazzolo arriva sino a Gussago. Un investimento di 600mila euro reso possibile grazie ai fondi della Regione Lombardia che consentirà di rendere ancora più efficiente l’irrigazione dei quasi 2.400 ettari alimentata dai 15 chilometri della roggia".