REDAZIONE BRESCIA

Sfrattata dall’Aler per morosità, ora Fabiola dorme in una tenda

Da ieri sera Fabiola dorme in una tenda piantata nei giardini di via Abbazia nel quartiere di San Bartolomeo a Brescia. Fabiola ha 50 anni, è nata ad Amara, è italiana e lavora da sempre di PAOLO CITTADINI

Fabiola Cito sfrattata e vive in tenda

Brescia, 6 novembre 2015 - Da ieri sera Fabiola dorme in una tenda piantata nei giardini di via Abbazia nel quartiere di San Bartolomeo a Brescia. Fabiola ha 50 anni, è nata ad Amara, è italiana e lavora da sempre come ausiliaria in scuole elementari del capoluogo. Da aprile è senza casa. «L’Aler mi ha sfrattata per morosità dalla torre Cimabue di San Polo – racconta –. Un debito di 15mila euro (un terzo sono spese legali) maturato per gravi problemi familiari che mi hanno costretto a tornare in Eritrea per qualche tempo. Ho chiesto di rateizzarmi l’importo. Non c’è stato niente da fare nonostante dal 1993 all’insorgere dei problemi abbia sempre pagato l’affitto. Quando l’ufficiale giudiziario è venuto con i fabbri per cambiare la serratura era a scuola a lavorare. Non mi hanno lasciato nulla».

Da quel giorno Fabiola è stata ospitata da amici. Tanti quelli che le hanno espresso la loro solidarietà e dato un aiuto, e tra loro anche i genitori e gli insegnanti della scuole elementari Melzi di San Barolomeo e quella del vicino quartiere Casazza che hanno chiesto l’intervento del Comune. «Ho scelto questo parchetto – spiega Fabiola – perché qui c’è l’appartamento che mi era stato assegnato come profuga eritrea ma in cui non sono mai entrata perché in quel periodo, due anni fa, sono dovuta partire per raggiungere mio fratello in Africa».