Sequestrati beni per 93 milioni Maxi-frode al Fisco: 22 arresti

Sgominata una rete dedita ai reati finanziari: le accuse vanno dal riciclaggio all’evasione. In 14 ai domiciliari, 8 in carcere: precedenti nel traffico illecito dei rifiuti e di stupefacenti

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GARDONE VALTROMPIA (Brescia)

di Milla Prandelli

Avevano interessi e ramificazioni in buona parte d’ Italia e, secondo gli investigatori, hanno commesso reati che riguardano il riciclaggio, l’evasione, l’autoriciclaggio e l’ emissione di fatture per operazioni inesistenti. Carabinieri e Guardia di finanza, in una perfetta sinergia, hanno operato per sgominare un sodalizio dedito a frodare il Fisco. Ieri, al termine di un’articolata indagine coordinata dalla Procura distrettuale della Repubblica di Brescia, l’esecuzione, da parte del Comando provinciale Carabinieri di Brescia e del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Brescia, di 27 misure cautelari personali e di un sequestro per oltre 93 milioni di euro. Delle 27 misure otto sono in carcere e 14 agli arresti domiciliari.

Le operazioni, che hanno visto coinvolte circa 200 unità di personale appartenenti ai reparti delle due forze di Polizia, sono state condotte in Lombardia, Veneto, Toscana, Campania, Lazio, Marche, Liguria, Calabria, Sicilia e Sardegna. Si tratta dell’epilogo di un’attività investigativa condotta a partire dal 2019 dalla Compagnia Carabinieri di Gardone Val Trompia, comandata dal capitano Francesca Fiorentini e dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Gardone Val Trompia. Gli indagati hanno vari precedenti tra cui, in particolare, gestione di rifiuti non autorizzata e traffico di stupefacenti. In questo caso, però, le accuse ricadono nel settore tributario, anche se non si può escludere che in futuro possano esserci dei risvolti o nuovi aspetti da tenere in conto e passare al setaccio. Gli investigatori hanno indagato sull’ipotesi del riciclaggio, difatti, hanno immediatamente capito che si trattava di una situazione più articolare e da esaminare con grande attenzione.

A portare i carabinieri e poi i colleghi delle fiamme gialle al gruppo di persone sono state delle segnalazioni che hanno evidenziato delle operazioni sospette, sia nel settore bancario, sia nell’emissione di documenti da parte di alcuni degli indagati. "Si evidenzia rimarca la Procura Distrettuale della Repubblica di Brescia in una nota stampa -che il sequestro in parola è stato disposto sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase di indagine preliminare, pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza".