Un diritto che si scontra con le difficoltà delle barriere, architettoniche e non solo. Come spesso accade nell’ambito delle disabilità, anche i tirocini nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro possono non esser pienamente accessibili, pur essendo un loro diritto, oltre che un’opportunità, a cui tutti dovrebbero accedere senza distinzione alcuna. Non è un caso se fa notizia la storia di Daniel Gabriele, giovane studente dell’istituto alberghiero ‘Mantegna’, non vedente, che ha potuto portare a termine, con successo, il suo percorso di alternanza scuola lavoro, grazie alla sinergia tra Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti (UIci) e il Novotel di Brescia.
Il percorso era iniziato in salita, per la difficoltà nell’individuare una realtà che potesse accogliere il ragazzo per questa esperienza di tirocinio che fa parte del curriculum formativo delle scuole. Grazie all’attivazione della sezione bresciana di Uici, il direttore del Novotel Crescenzo Cirillo è venuto a conoscenza del problema e ha offerto a Daniel l’opportunità di svolgere la sua alternanza scuola-lavoro. "Ringraziamo il direttore – commenta Nicola Stilla, presidente di Uici Brescia – e auspichiamo che sempre più enti e aziende possano emulare l’esempio del Novotel e dare la propria disponibilità per sostenere esperienze di vita come quella di Daniel". Dal lunedì al venerdì al mattino, per tre settimane a maggio, Daniel ha svolto la sua attività in hotel: affiancato da Giada Tais e dal direttore ha svolto attività di back office, ricerche online e sostegno all’ufficio.
"Aveva una sua postazione nel nostro stesso spazio, ci ascoltava molto e prendeva tanti appunti – spiega Tais – si è dimostrato uno studente molto attento". Da parte sua Daniel si è sentito arricchito da questa esperienza che, racconta, "è stata bella, stimolante ed interessante; ho avuto degli ottimi insegnamenti e ho imparato ad accogliere i turisti, a prenotare le stanze, a gestire i pasti e i comportamenti da mettere in atto, specie quando ci sono clienti con bambini". Per l’hotel, è stata la prima esperienza di stage di uno studente con disabilità visiva. "E ce ne saranno altre – garantisce Cirillo – gli abbiamo trasmesso ciò che sta alla base del nostro lavoro: la passione e la competenza, perché l’ospitalità si costruisce proprio a partire da questi due ingredienti essenziali".