
I soccorritori dopo l’allarme lanciato dai bagnanti
Tragedia nel fiume Oglio in un pomeriggio di gran caldo. È accaduto ieri pomeriggio, nella Bassa bresciana, in un tratto del fiume che inganna con la sua apparente calma. L’Oglio in realtà nasconde delle insidie. Ieri pomeriggio, poco dopo le 17, un uomo di 45 anni, originario dello Sri Lanka e residente a Chiari, si è tuffato nelle acque del fiume in cerca di refrigerio e non è più riemerso. L’allarme è stato dato dalle persone che erano sulla spiaggia erbosa. Prima l’hanno notato mentre nuotava poi è scomparso all’improvviso. Le cause dell’annegamento non sono ancora note. Secondo la prima ricostruzione, al vaglio dei carabinieri della Compagnia di Chiari, l’uomo, probabilmente è stato colto da un malore o è stato risucchiato dalla corrente. I presenti hanno chiesto immediatamente aiuto al numero unico per le emergenze 112 di Brescia, che ha attivato la macchina dei soccorsi inviando sul posto, tramite Soreu Alpina di Bergamo, l’eliambulanza da Milano, due auto con medico a bordo e un’ambulanza. A loro si sono aggiunti i vigili del fuoco dei Comandi provinciali di Brescia e Cremona, coadiuvati dai sommozzatori di Milano, che hanno setacciato il fiume con squadre specializzate, elicotteri e tecnici fluviali. È arrivato i pure l’elicottero dei vigili del fuoco da Malpensa. Dopo due ore di ricerche, verso le 19, è avvenuto il ritrovamento: il corpo senza vita del 45enne è stato recuperato e portato a riva. Quello di Urago d’Oglio nella zona vicino a via Brede è un luogo particolarmente amato dai bagnanti. La superficie piatta e le acque poco mosse e particolarmente azzurre e trasparenti sembrano innocue e invogliano ad entrare. Ma proprio qui, correnti subacquee e vortici nascosti possono diventare letali, soprattutto per chi sottovaluta la profondità e la forza della corrente soprattutto se non si è forti nuotatori. Non solo: in questo periodo l’acqua è ancora molto fredda e quindi il rischio è quello di essere colti da malori che possono essere fatali.