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Omicidio di Sana Cheema: Procura di Brescia indaga per omicidio padre, zio e un fratello

Dopo l'assoluzione di tutti gli imputati in Pakistan, il procuratore generale ha avocato a sé l'inchiesta

Un'immagine di Sana Cheema tratta dal suo profilo Instagram

Brescia, 4 marzo 2019 - Il procuratore generale di Brescia Pier Luigi Maria Dell'Osso ha avocato a sé l'inchiesta sulla morte di Sana Cheema, la ragazza morta in Pakistan lo scorso aprile dopo aver rifiutato il matrimonio combinato, e ha iscritto nel registro degli indagati il padre, lo zio e uno dei fratelli di Sana con l'accusa di omicidio.

Il padre, il fratello, uno zio, che vennero arrestati, e altri parenti, solo indagati, poche settimane fa sono stati scagionati da ogni accusa dal tribunale di Gujarat, in Pakistan. La Procura di Brescia aveva aperto un'inchiesta contro ignoti e senza ipotesi di reato. Nei prossimi giorni si capirà l'iter processuale e soprattutto come avanzate una eventuale richiesta di estradizione, dal momento che gli ingadati si trovano in Pakistan.