Roncadelle (Brescia), 11 agosto 2024 – Nel medagliere capitanato da Cina, USA e Giappone anche un piccolo paese nel bresciano di soli novemila abitanti fa capolino e fa meglio di super potenze come la Giamaica e il Sudafrica, paesi ingordi di medaglie soprattutto nelle discipline dell’atletica. Roncadelle, che conta novemila anime, da oggi può contare anche ben tre ori olimpici: dopo Giovanni De Gennaro, primo gradino nella canoa K1 slalom e Alice Bellandi, campionessa di judo (categoria 78 kg), anche Anna Danesi, centrale e capitana della squadra femminile di pallavolo, tornerà a casa con il metallo più prezioso.
La centrale della Pro Victoria Monza, classe 1996, fa parte della nazionale maggiore dal 2015 e da allora ha sempre fatto parte della squadra azzurra, scalando con le compagne i successi (ma anche qualche delusione) degli ultimi anni che le hanno portate a un’incredibile avventura olimpica a Parigi. All’ombra della Torre Eiffel, la ragazze “terribili” hanno firmato una storica cavalcata nel torneo di pallavolo, sfidando senza remore squadre come la Turchia e la Serbia, giungendo in finale contro le campionesse di Tokyo 2020, gli Stati Uniti. Ma i nervi saldi della formazione azzurra non hanno concesso spazi alle statunitensi che non sono mai entrate in gara, perdendo di fatto 3-0.
E Anna è stata proprio la capitana della spedizione vittoriosa, che ha regalato all’Italia un oro storico, mai raggiunto prima né dalla squadra maschile né da quella femminile, a conclusione delle Olimpiadi che hanno alzato il numero di ori vinti in una sola manifestazione olimpica: con l’oro dell’Italvolley il medagliere riporta 12 ori, a fronte dei 10 vinti a Tokyo.
Da De Gennaro a Danesi passando per Bellandi
La provincia di Brescia, terra di acciaierie, si conferma così fucina di campioni e medaglie. A Tokyo il mondo intero ha imparato a conoscere il nome di Lamont Marcell Jacobs da Desenzano del Garda, re dei 100 metri e della staffetta 4x100, ma nella capitale francese i nomi di Roncadelle hanno sbancato.
Il primo è stato Giovanni De Gennaro, che ha compiuto la discesa della vita nelle rapide di Vaires-sur-Marne: una discesa pulita ed efficace mentre gli avversari, a causa di qualche sbaglio di troppo, sono rimasti tutti alle sue spalle, anche il beniamino di casa Titouan Castryck. De Gennaro, già olimpionico a Rio 2016 e Tokyo 2020, a 32 anni ha raggiunto il punto più alto della carriera e il metallo più prezioso che potesse ottenere.
Straordinaria la prova di forza di Alice Bellandi, judoka di 25 anni che, già bronzo e argento mondiale, alle Olimpiadi si è regalata l’oro dominando la finale contro l’israeliana Inbar Lanir, sua bestia nera da cui più volte è stata sconfitta. Le sue lacrime liberatorie sul tatami, con il dente sanguinante eredità della battaglia in pedana, sono immagini destinate a entrare nell’immaginario collettivo dello sport italiano.
E poi Anna Danesi, oggi alla Pro Victoria di Monza, con un passato nell’AGIL e nell’Imoco, ha completato la tripletta e confermato che il comune bresciano è fucina di campioni. Insieme alle sue compagne azzurre, Anna è riuscita a superare la delusione degli anni passati dove la bravura delle ragazze era oscurata da crisi interne allo spogliatoio, in grado di parlare più forte. L’ingresso di Velasco come coach ha rimescolato le carte in tavola e ha dato alle pallavoliste la consapevolezza delle loro capacità, che, se messe in campo, non lasciano scampo a nessuno.
"La consapevolezza che quattro atleti olimpionici (anche Stefanie Horn), sono partiti per questa meravigliosa avventura sportiva e di vita dallo stesso paese in cui vivi da sempre è già di per sé motivo di orgoglio" ha commentato il sindaco di Roncadelle, Roberto Groppelli, che si è detto onorato per "avere dei cittadini come loro, che si sono dimostrati dei campioni nello sport e nella vita" e anche se "scaramanticamente" non si era mai sbilanciato, "ci credevamo che potessero arrivare questi risultati - conclude Groppelli - c'erano tutti i presupposti.