Risparmi e inflazione Calano gli investimenti Rispetto al 2008 fughe dai fondi evitate

di Luca Balzarotti

MILANO

Anche nella prima regione per patrimonio investito nei fondi il calo si è fatto sentire. "Ma non c’è stata una fuga dei risparmiatori come durante le crisi del 2008 (mutui subprime) e del 2011 (la crisi del debito sovrano)", precisa Riccardo Morassut, senior research analyst Ufficio Studi Assogestioni, l’Associazione italiana del risparmio gestito che da 27 anni monitora caratteristiche e preferenze delle famiglie italiane. Tre indicatori, in particolare, fotografano i primi effetti della guerra tra Russia e Ucraina, dell’inflazione e del rialzo dei tassi di interesse disposto dalla Banca centrale europea: nel 2022 sono stati 2,8 milioni i lombardi che hanno allocato capitali in fondi azionari, obbligazionari o misti. Uno su quattro, come nel 2021. A diminuire sono stati gli importi: 145 milioni, il 13% in meno del 2021 (166 milioni), il totale raccolto, con un investimento medio sceso da 59 a 51mila euro. "L’industria del risparmio gestito ha tenuto nell’anno più difficile per i mercati, segnati da performance in calo – osserva Morassut –. Merito di un’educazione finanziaria cresciuta, che ha aiutato i risparmiatori a tenere i nervi saldi e a non ripetere i comportamenti delle ultime due crisi".

La Lombardia si conferma prima regione per patrimonio totale raccolto e investimento medio nel risparmio gestito e seconda, dietro all’Emilia Romagna, per il tasso di partecipazione sul totale della popolazione. "La fotografia che emerge dalle province – spiega l’analista finanziario di Assogestioni – offre una tendenza chiara. Milano, come tante altre grandi città, ha pochi sottoscrittori che investono grandi cifre: l’investimento medio è di 63,5 mila euro ma il tasso di partecipazione è del 26%. Lecco, Cremona, Varese, Bergamo, invece, hanno percentuali più alte: dal 34% al 31%. Le cifre investite invece sono decisamente più basse, tra i 40 e i 50mila euro. Significa che Milano ha una concentrazione di molta ricchezza nelle tasche di pochi e ha anche una coda di cittadini che non ha possibilità di investire risparmi. Nei centri più piccoli, invece, la ricchezza è inferiore ma maggiormente distribuita".

I dati dell’Osservatorio 2022 confermano per la Lombardia due trend: la diminuzione del gap di genere tra uomini e donne - che a Milano raggiunge la parità in termini di investitori e fa segnare a Brescia il miglioramento più significativo rispetto al 2021 - e la scelta dei più giovani di investire piccole somme, gradualmente ma in modo continuativo. "Oltre il 50% degli under 40 sceglie i Pac (Piani di accumulo continuativo) – spiega Morassut – perché hanno una capacità di investimento inferiore. Questa soluzione consente loro di gestire mensilmente le uscite scegliendo soluzioni azionarie che nel tempo mostrano crescite di resa importanti. Al contrario, più l’età avanza e più la scelta dei risparmiatori si concentra verso soluzioni obbligazionarie flessibili: prevale la prudenza".