Affronterà il processo con rito abbreviato Matteo Bortolan, il 38enne pregiudicato che l’anno scorso, la notte tra il 13 e il 14 giugno, maneggiando polvere da sparo in casa, in via Ziziola a Brescia, provocò due esplosioni e un incendio. Rischiò di fare saltare in aria tutto il palazzo e compiere una strage. Invece tutto si risolse per fortuna in danni a tre appartamenti - dichiarati inagibili - e nessun ferito. Fatta eccezione per lui, il “bombarolo“, che finì ustionato in Poliambulanza ma si salvò. Le ragioni dell’azione non sono mai state chiarite fino in fondo. Arrestato e posto ai domiciliari, l’uomo subito dopo essere stato dimesso dall’ospedale fuggì in Spagna e si rifugiò nel distretto di Marbella. Due mesi dopo fu localizzato a ammanettato in esecuzione di un mandato di cattura europeo, e prima di arrendersi diede in escandescenze con i poliziotti, oppenendosi all’arresto e ferendo un operatore. Inizialmente sul caso indagò l’Antiterrorismo, ma la procura non ha ravvisato collegamenti dell’imputato con frange estremistiche. È accusato di "aver fabbricato un congegno micidiale di natura incendiaria composto da inneschi e polvere pirica modificata per potenziarne la forza esplodente e di aver cagionato due esplosioni seguite da un violento incendio idonee a determinare il crollo dell’appartamento". Il gup in sede di udienza preliminare ha accolto l’istanza di rito abbreviato e fissato il processo il 22 settembre.
CronacaRischiò di provocare una strage Il bombarolo va a processo