Chi c’era nel 2000, quando dal nucleo ittico venatorio nacque la Polizia provinciale, assicura che da 24 anni non si vedono tanti nuovi assunti tutti insieme. In effetti, dopo dieci anni di stop, il corpo della Provinciale si è arricchito di 11 operatori, di cui 3 funzionari e 8 agenti, raggiungendo quota 74. "È un prestigio" è il commento, non scontato, di una delle donne assunte. "Proseguiamo nel potenziamento dell’organico del Corpo di Polizia provinciale che, nei primi anni successivi alla sua costituzione, poteva contare su circa 120 unità, ridotte a poco più di 60 nel 2021 – commenta il presidente della Provincia, Emanuele Moraschini –. Tale cifra risulta inadeguata a garantire le molteplici funzioni connesse all’attività di controllo del territorio e repressione delle condotte illecite di un moderno Corpo di Polizia, soprattutto a fronte di un territorio vasto e variegato qual è la provincia di Brescia".
Per dare qualche numero, con la guida del comandante Dario Saleri, nel 2023, il nucleo ittico venatorio ha prodotto ben 63 accertamenti di natura penale nella caccia e 240 contestazioni amministrative, ha comminato circa 400mila sanzioni attraverso il nucleo stradale, collabora con la Procura della Repubblica per i reati ambientali. Nel triennio si punta ad arrivare a 90 agenti, mentre i mezzi in dotazione hanno visto l’ingresso di una Alfa Romeo Tonale 1.5 - 160 cv. "Nuovi mezzi e nuove forze a servizio dei bresciani, con un occhio di riguardo per la sicurezza stradale e le attività sui nostri laghi", dichiara Daniele Mannatrizio, consigliere delegato alla Sicurezza, Polizia provinciale e politiche ittico-venatorie della Provincia di Brescia.
Federica Pacella