REDAZIONE BRESCIA

Richieste in continuo aumento Mancano gli appartamenti

Emergenza accoglienza per le vittime di violenza: la domanda di ospitalità inizia a essere più alta dell’offerta di strutture. Secondo l’ultima mappatura del 2021 dell’osservatorio regionale Ora, in Lombardia ci sono 125 strutture di accoglienza, di cui 68 case rifugio, 40 case di accoglienza e 17 strutture utilizzate a seconda della necessità come Case rifugio o Case di accoglienza.

"Iniziamo a vedere una carenza di appartamenti – commenta Viviana Cassini di Casa delle donne Brescia – perché aumentano i numeri di chi si rivolge alle forze dell’ordine o ai centri anti-violenza attivando il Codice rosso. Noi abbiamo in media 350 accessi l’anno, un numero che è rimasto uguale, con la differenza che prima c’era solo una rete anti-violenza in provincia, oggi ce ne sono 5". In aumento soprattutto le richieste di messa in protezione, pur non essendo una scelta semplice. "Significa che in poche ore la vita cambia – spiega Cassini – per la donna e per i minori, vittime di violenza assistita. So che è una provocazione, ma invece di case rifugio per le donne che devono abbandonare tutto, perché non possono esserci strutture per i maltrattanti?".

La rete anti-violenza del Comune di Brescia (78 enti tra municipi e altre realtà tra cui, ad esempio, il Centro Islamico) può contare sulla disponibilità di 39 strutture con diversi livelli di protezione; il sostegno economico per le rette arriva da Regione (250mila euro l’anno) e Comuni (500mila euro solo quello di Brescia). "Ma i posti iniziano a essere insufficienti", conferma Silvia Bonizzoni, responsabile Servizi sociali a Brescia, intervenuta al convegno in Cattolica. Anche la tipologia delle strutture, comunitarie, può scoraggiare dall’intraprendere un percorso di allontanamento dal teatro della violenza.

F.P.