
Si torna al cinema
Brescia - Il cinema resiste anche al Covid: nonostante quasi un anno di chiusure, intervallate da brevi parentesi di riaperture, nessuna sala è stata persa. Lo conferma Tomaso Quilleri, vicepresidente Anec (Associazione nazionale esercenti cinema) e direttore della programmazione del circuito cinematografico di famiglia “Il regno del cinema“, che comprende otto tra multisala e cinema a Brescia, Milano e Crema. "La prossima settimana arriveremo a un 70% di aperture – spiega – una percentuale importante per questa stagione, che porta l’Italia ad allinearsi a quello che sta accadendo a livello europeo". A Brescia ha già riaperto la multisala Oz, il cinema Sociale e, per l’estate, è prevista l’arena a palazzo Mo.ca, che sostituirà fino all’autunno il cinema Moretto.
Restano le norme per il contingentamento delle presenze in sala, nonché il coprifuoco che, di fatto, taglia l’ultimo spettacolo, quello delle 23. Chiusi per ora anche banconi dei popcorn e bar, almeno fino all’1 giugno quando dovrebbe essere consentita nuovamente la ristorazione in ambienti chiusi. "Dal 7 giugno il coprifuoco sarà alle 24 e questo ci avvicinerà ulteriormente alla normalità. Resta il limite alla capienza, che non può superare il 50%, crediamo almeno fino all’estate".
La vera sfida sarà riportare le persone in sala, dopo oltre un anno trascorso in casa a guardare film sulle piattaforme streaming. "Credo non sarà un problema. L’offerta cinematografica sarà molto forte: da luglio quasi settimanalmente usciranno film importanti". Non si tratta di una casualità: le grandi produzioni hanno atteso, infatti, la riapertura dei cinema per uscire. "La decantata fuga verso le piattaforme non c’è stata o al più è stata limitata a produzioni medio-piccole o a film che rischiavano di diventare troppo vecchi, perdendo appeal sul pubblico". Il motivo sta nella sostenibilità del business. "Film che costano 150-200 milioni di produzione non possono prescindere dal plusvalore generato dalle sale a livello mondiale. C’è poi tutta la ricaduta sul merchandising: pensiamo solo ai film della Disney ad esempio". Nelle piattaforme arrivano semmai gli spin-off, in ottica di serialità, che nascono però dopo che il ‘mito’ si è creato in sala. "Man mano che si tornerà alla normalità si vedrà più netta la separazione tra il cinema come luogo di elezione del prodotto filmico di eccellenza e le piattaforme dedicate invece alla serialità. Oggi i confini tra i due strumenti sono un po’ confusi".