Provaglio d’Iseo (Brescia) – La chiesa di Provaglio d’Iseo non è bastata a contenere tutti gli amici e parenti, ma anche persone del Lago d’Iseo e della Franciacorta che sabato pomeriggio hanno voluto dare l’ultimo saluto a Roberto Comelli, il padre barbaramente ucciso nella notte di Capodanno con l’unica colpa di avere voluto recarsi a una festa per controllare che il figlio 18enne stesse bene. A celebrare la Santa Messa è stato il parroco don Giovanni Gritti, che Roberto lo conosceva bene, perché andava spesso in oratorio sia con suo figlio sia solo. “Giovani e meno giovani sono sempre più a rischio di arrivare a questi gesti estremi – ha detto il prevosto – ci sono tanta aggressività e rabbia, violenza verbale e intolleranza verso le persone che possono sfociare anche in gesti tragici come questo. Dobbiamo risanare il cuore alla radice e non acconsentire più a nessun tipo di violenza”. Don Giovanni ha richiamato alla calma dei cuori.
Grande il dolore per la scomparsa del 42enne, pianto dal figlio Loris con la fidanzata, dal suocero e dalle sorelle con le rispettive famiglie. Alla funzione era presente una delegazione dei carabinieri di Iseo. Intanto le indagini continuano anche se il colpevole, Mattia Pascual, ha confessato e si trova in prigione a Bergamo.