
Una manifestazione a Brescia
Brescia, 17 febbraio 2015 - Oltre tremila agricoltori in marcia verso Brescia. C’è grande attesa per la mobilitazione di domani “Difendiamo l’agricoltura e l’agroalimentare”, promossa dalle Federazioni regionali lombarde di Confagricoltura e Cia e che vede a Brescia l’unica tappa lombarda. Ci saranno anche i trattori che, partendo da via Creta alle 10.30, sfileranno per le vie della città; solo sei o sette, però, per motivi di sicurezza, raggiungeranno piazza Vittoria, meta dei manifestanti. Qui si uniranno anche alcuni agricoltori espropriati dalla corda molle, che faranno la loro mobilitazione nella zona a Sud di Brescia. In città sono attesi anche il ministro dell’agricoltura Maurizio Martina ed il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. Ad oggi le aziende agricole iscritte alla Camera Commercio sono 10.459, più altre 5/6mila non iscritte perché fatturano meno di 7mila euro annui. «Il 2015 è l’anno dell’Expo – ha spiegato Matteo Lasagna, presidente di Confagricoltura Lombardia – ma noi rischiamo di presentarci con un’agricoltura in ginocchio».
I motivi sono riassunti negli 11 punti che costituiscono anche le ragioni della mobilitazione. Tra i problemi più rilevanti c’è la questione fiscale, con l’Imu sui terreni di montagna, i costi e i tempi della burocrazia, l’eccessivo consumo di suolo agricolo e la scarsa redditività che pesa in tutti i settori, dal lattiero-caseario al suinicolo fino ai cerealicoltori. «Le aziende – spiega Luigi Panarelli, presidente nazionale Cia – non riescono a recuperare redditività dal livello dei prezzi. Le banche finanziano solo chi ha patrimoni, non progetti. Se fino a dieci anni fa i giovani volevano entrare in agricoltura, oggi pensano di fuggire». E in agricoltura il turn-over non funziona, perché chi vuole fare il vero made in Italy non può delocalizzare: chiusa un’azienda, resta solo il vuoto.
«La redditività – prosegue Lasagna – dei nostri agrcoltori è sotto i livelli del 2005. Qualcuno porterà in piazza anche le chiavi dell’azienda da consegnare agli istituti di credito». Per recuperare competitività, Confagricoltura Brescia (4mila associati), è favorevole agli Ogm. «Già li mangiamo e li acquistiamo – spiega il presidente Francesco Martinoni- se ci facessero provare, saremmo più competitivi. E si userebbero meno pesticidi».