
Funerali di Luciano Bertagna (Fotolive)
Sale Marasino, 31 agosto 2017 - Sale Marasino ha salutato il suo eroe. Grandissima la partecipazione al funerale di Luciano Bertagna, una delle tre vittime della Presanella. Bertagna, 45 anni, è morto domenica mattina a oltre 3.000 metri di quota. È scivolato per 200 metri sulla vedretta, in Trentino, probabilmente nel tentativo di andare ad aiutare gli amici di sempre, gli Ziboni, caduti forse per primi, traditi dal ghiaccio. Una perdita per la famiglia, ma, come ha ricordato nell’omelia il parroco don Luigi Bogarelli, anche per tutta la comunità, che si è stretta attorno alla madre e alla fidanzata, inconsolabili nell’ultimo saluto al loro Luciano.
Presenti autorità civili e militari, associazioni, amici, conoscenti, tutti con gli occhi gonfi di lacrime. Straziante la cerimonia, tenutasi nella pieve di San Zenone, di fronte al lago d’Iseo illuminato dal sole, come una qualunque giornata di fine estate. Ma per Sale Marasino questi non sono giorni normali, e probabilmente dovrà passare molto tempo prima di recuperare un minimo di normalità. «Siamo stati tutti colpiti. Dopo la disperazione – il messaggio di don Bogarelli – è la speranza. È vero, lui non c’è più. Non c’è una risposta al “perché”. L’unica risposta è quella di Giobbe: “Vedrò il Redentore”. Un giorno lo riabbracceremo».
Bertagna era un mito in paese. Aveva lavorato per molti anni come meccanico motomondiale, specializzato in serbatoi e dinamica delle moto. Decine le foto che lo ritraggono fianco a fianco con campioni come Max Biaggi e Loris Capirossi, di cui era stato meccanico personale. Aveva girato il mondo, ma, anche per questo, aveva deciso di smettere, anche per restare vicino alla madre. Non aveva, però, perso l’amore per lo sport. Amava anche le due ruote: gareggiava nel team Tokens Cicli Bettoni di Costa Volpino. E poi la passione per la montagna, che condivideva con gli amici di Sale Marasino, che avevano formato persino il gruppo dei “Gira much”.
Sulla Presanella erano in nove, tutti preparati e ben attrezzati. Per pura coincidenza, non c’erano altre famiglie di Sale. Con Bertagna, sono morti Raffaella Zanotti e il figlio quasi 14enne Cesare. Come estremo atto di generosità, il papà, ricoverato al Civile di Brescia, ha autorizzato la donazione degli organi di Cesare. Venerdì alle 15 invece si terrano i funerali di Raffaella e suo figlio. Come per Bertagna, anche per il loro addio sarà proclamato il lutto cittadino.