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Il nuovo prefetto Valerio Valenti: "Immigrazione? Risolveremo il problema"

L'intervista esclusiva al nuovo prefetto di Brescia: "Il mandato di un prefetto deve basarsi su un ampio respiro d'azione e responsabilità. Faccio riferimento in particolar modo al nodo della coesione sociale, al contrasto della crisi economica, alla lotta per la legalità e contro la corruzione di tutti i tipi" di Luca Degl'Innocenti

Il nuovo prefetto di Brescia, Valerio Valenti

Brescia, 17 giugno 2015 - Una breve sortita in quella che da lunedì sarà la sua nuova sede di lavoro. E' passato per il palazzo del Broletto "a lasciare alcuni effetti personali" nell'alloggio il nuovo prefetto di Brescia Valerio ValentiSi insedia su una poltrona calda: chi lo ha preceduto, Narcisa Brassesco (che ha rassegnato le dimissioni andando a ricoprire un ruolo apicale nel privato), è stata molto attaccata soprattutto per la questione immigrazione: sanatoria e permessi. Due concetti che fanno parte fondante del curriculum di Valenti avendo diretto, prima di questo nuovo incarico “periferico” la Direzione centrale per gli affari generali e per la gestione delle risorse finanziarie e strumentali del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione. "Vero, ma non sono stato assegnato a Brescia per questo motivo. Questa è una sede prestigiosa in cui le complessità e le aspettative sono molto alte e le sento tutte. Una sfida che accolgo".

Tornando all'argomento immigrazione, il prefetto spiega che della questione "me ne hanno parlato" e ne conosce i punti salienti, ma "devo e voglio capire la situazione tramite colloqui con i miei collaboratori, le forze dell'ordine e tutti i soggetti interessati alla questione. Insomma, con tutte quelle persone che conoscono la questione meglio di me. E poi dovrò studiare le carte". E poi? "E poi dobbiamo uscire da questo stallo: si tratta di un problema che verrà risolto". Un problema dei tanti che attanagliano una provincia operosa e sotto minaccia: "Il mandato di un prefetto deve basarsi su un ampio respiro d'azione e responsabilità. Faccio riferimento in particolar modo al nodo della coesione sociale, al contrasto della crisi economica, alla lotta per la legalità e contro la corruzione di tutti i tipi".

IL CURRICULUM - Nato a Trapani nel 1958, laurea in Scienze Politiche presso l'università di Parlermo, nel 1986 riceve il suo primo incarico dal ministero dell'Interno andando a ricoprire un ruolo nel Commissariato di Governo presso la Regione Liguria. Quattro anni dopo torna nella sua Trapani come dirigente della Prefettura ricoprendo anche il ruolo di commissario prefettizio del Comune di Campobello di Mazara sciolto per mafia. Con la nomina a viceprefetto aggiunto viene mandato nella prefettura di Piacenza nel 2000. Vi resta un anno perché poi diviene capo della segreteria del Sottosegretario agli Interno D'Alì. Capo di Gabinetto a Firenze nell'aprile del 2006 e viceprefetto vicario di Venezia dal 2010. A gennaio 2012 riceve dal Ministero l'incarico di presiedere la commissione che si occupa di accertare la sussistenza o meno di infiltrazioni della criminalità organizzata all'interno del Comune di Reggio Calabria. Il suo primo incarico da prefetto fa data 23 marzo 2012 quando viene assegnato a Bolzano. Poco più di un anno e mezzo dopo il Consiglio dei ministri lo richiama a Roma per guidare la Direzione centrale per gli affari generali e per la gestione delle risorse finanziarie e strumentali del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione.

di Luca Degl'Innocenti