Perdere la vita andando al lavoro Il triste record della Lombardia

La maglia nera spetta a Brescia (20 morti) seguita da Milano (14), Bergamo e Pavia (7). I dati emergono dal focus sugli infortuni denunciati all’Inail. I più colpiti sono i camionisti

di Federica Pacella

Morire in un incidente stradale mentre si va o si è al lavoro: Brescia è maglia nera in Italia, seconda solo dopo Roma a livello nazionale. Il dato emerge dal focus sugli infortuni sul lavoro con mezzo di trasporto denunciato all’Inail, inserito nel rapporto 2022 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti relativo alle statistiche sull’incidentalità nei trasporti stradali.

Il confronto con il 2020, anno di Covid, evidenzia un incremento generale degli infortuni sul lavoro stradali, per effetto del rallentamento dei contagi professionali e della progressiva riduzione dello smartworking con conseguente ritorno sul posto di lavoro.

La distribuzione dei circa 75mila infortuni stradali per regione mostrano nel 2021 un maggior numero in Lombardia (19,8% di denunce stradali nazionali), seguita da Veneto (12,6%) ed Emilia Romagna (12,2%), ovvero i territori dove il numero di occupati è più elevato.

Tra le province, Milano ha il record di denunce (7,4% del totale nazionale), mentre per quanto riguarda i decessi (415 in Italia), dopo Roma, il triste primato spetta a Brescia (4,8%, 20 in totale di cui 11 in itinere, 9 in occasione di lavoro), seguita da Milano (14, il 3,1% del totale). Nelle altre province, il 2021 ha visto 7 infortuni stradali mortali a Bergamo e Pavia, 6 a Monza, 4 a Mantova, 3 a Como, Varese e Lecco, 2 a Lodi. Gli infortuni stradali mortali durante il lavoro riguardano per lo più i mezzi pesanti, più esposti al rischio stesso di incidente per il tipo di lavoro; c’è una quota importante, però, anche di incidenti in itinere, ovvero nel tragitto da casa all’ufficio e viceversa, che coinvolgono per lo più auto e, in misura minore, biciclette. Entrando nel dettaglio dei numeri disponibili nella banca dati statistica dell’Inail, in merito proprio a denunce e morti per infortuni sul lavoro in itinere con mezzo di trasporto, è sempre Brescia ad avere il dato più alto con 11 decessi, tutti concentrati nell’ambito del settore industriale. Rispetto ai 42 infortuni mortali, quelli avvenuti in itinere con mezzo di trasporto nel Bresciano sono stati, nel 2021, quasi uno su 4, con un’incidenza che è in crescita non solo rispetto al 2020 ma anche rispetto agli anni precedenti: nel 2020 erano stati 4 su 43, nel 2019 6 su 29. Un aspetto che è in controtendenza rispetto al resto della regione, dove sui 171 infortuni mortali 42 sono avvenuti in itinere con mezzo di trasporto (8 senza mezzo), con un’incidenza pari a quella degli anni passati. Per quanto riguarda le denunce, i dati rilevano un generale aumento rispetto al 2020, ma ovunque i numeri sono inferiori rispetto al pre-Covid, ma per il 2022 si dovrà scrivere una storia diversa, perché il primo focus dell’Inail evidenzia già una tendenza all’aumento rispetto all’anno precedente.