Pazienti fragili, al pronto soccorso c’è il geriatra

L’obiettivo: ridurre i tempi di attesa e sgravare il personale chiamato a gestire emergenze e urgenze

Pazienti anziani fragili in pronto soccorso: per loro, a Montichiari, c’è il geriatra. Una novità sperimentata a ottobre e attiva da novembre nel pronto soccorso dell’ospedale della Bassa bresciana che afferisce all’Asst Spedali Civili di Brescia. Il progetto nasce dalla volontà di identificare gli anziani che giungono al pronto soccorso non tanto per emergenze e urgenze, quanto per situazioni, ad esempio, di riacutizzazione di malattie croniche, di eventi avversi ai farmaci.

Problemi che si possono iniziare a risolvere con una prima visita, ma che, senza un intervento specialistico, possono causare ulteriori accessi al pronto soccorso o peggio ospedalizzazioni. "Grazie a questo progetto – spiega Alessandra Marengoni, responsabile della Geriatria – i medici di geriatria restano a disposizione del pronto soccorso dal lunedì al venerdì fino alle 18, per valutare i pazienti anziani identificati dal codice argento".

Questo particolare codice, che si affianca ai tre canonici, deriva da un’indicazione regionale e di Ats Brescia per abbreviare i tempi di attesa degli anziani fragili. A Montichiari (sulla scia di quanto sperimentato al Gemelli di Roma), il paziente con codice argento è visto anche dal geriatra se il medico del pronto soccorso lo ritiene opportuno. Dal 1° novembre, avvio del progetto coordinato da Stefania Fossi, su 421 over 65 che si sono rivolti al presidio bresciano, 153 erano codici argento e il 60% è stato preso in carica da un geriatra. "Questa disponibilità – evidenzia Giovanna Perone, responsabile del pronto soccorso – fa sì che i pazienti fragili abbiano un tempo dedicato per una comprensione globale. E si riducono i tempi di attesa". F.P.