Omicidio-suicidio di Azzano Mella, Mara uccisa a bastonate: l’ex annebbiato dalla droga

Prima del delitto l'uomo avrebbe fatto uso di cocaina. Sul corpo della donna disposta l’autopsia

Il luogo nelle campagne di Azzano dove è stato ritrovato il cadavere di Mara Facchetti

Il luogo nelle campagne di Azzano dove è stato ritrovato il cadavere di Mara Facchetti

Brandico (Brescia), 1 dicembre 2019 - Mara è stata uccisa mentre l’ex fidanzato era sotto l’effetto della droga. Una notizia che ieri ha raggiunto un intero paese sotto chock e una famiglia spezzata. Così apparivano ieri mattina Brandico e la famiglia Facchetti, che si è chiusa nel proprio dolore chiedendo rispetto soprattutto per la mamma di Mara, che 26 anni fa ha dovuto superare l’omicidio del marito Giuseppe e l’altro ieri ha appreso della barbara uccisione della propria figlia da parte dell’ex fidanzato marocchino Moustafa El Chani, poi suicidatosi. El Chani, che era noto per reati legati allo spaccio, secondo i primi rilievi effettuati ha ucciso la ex fidanzata 46enne prendendola a pugni e bastonate, in particolare al volto e alla parte superiore del corpo. La donna qualche settimana fa aveva deciso di troncare una relazione durata un po’ più di un anno e che sullo sfondo aveva lo spaccio e il consumo di cocaina. Non si sa per quale motivo Mara Facchetti ha deciso di trascorrere almeno parte della serata o nottata di giovedì con lo straniero, che non ha mai accettato la sua decisione di lasciarlo. 

L’uomo , infatti, secondo quanto appreso, aveva sfogato la sua frustrazione su Facebook, dicendo ad una amica che «le avrebbe fatto del male». E così è stato. Spetterà ora ai carabinieri e al pubblico ministero approfondire questo risvolto della vicenda e capire cosa Moustafa abbia effettivamente detto all’amica, chi essa sia e se abbia preso sul serio quello sfogo. La donna ha avvisato chi di dovere, fosse anche solo la povera Mara? L’ennesima vittima di femminicidio certo non si aspettava di salire in auto con l’ex, mettersi alla guida da Brandico e poco dopo venire ammazzata tra i campi della vicina Azzano Mella. L’autopsia disposta su Mara Facchetti da parte dal piemme Carlotta Bernardina aiuterà, forse, a far emergere ulteriori elementi.

Il movente, invece, apparirebbe passionale. Secondo i primi accertamenti El Chani quando ha agito era aveva fatto uso di cocaina. Quello che è certo è che Mara Facchetti è stata ammazzata barbaramente da un uomo che aveva amato e che l’ha abbandonata tra i campi esanime. È da stabilire se quando la mamma di Brandico è stata lasciata sola nell’erba fosse solo svenuta o già morta. Nel rendersi conto di cosa ha fatto El Chani prima ha cercato di strangolarsi con la sua cintura, poi ha vagato alcune ore fino a quando si è appeso con un cappio all’altalena del parco comunale di via Niga sempre ad Azzano Mella. Il primo corpo ad essere trovato è stato il suo. Poi è stata la volta dell’auto con le tracce di sangue e del corpo della donna. I carabinieri, conoscendo la coppia, hanno immediatamente ricostruito i fatti.

Si esclude che al delitto fossero presenti altre persone. Mara Facchetti è stata uccisa di notte e tra i campi proprio come il padre, Giuseppe, ucciso a sua volta nel 1993. L’uomo aveva parcheggiato in una zona isolata di Offlaga ed era in compagnia di una donna quando vennero aggrediti dalla cosiddetta banda delle coppiette. Era la notte tra il 17 e il 18 dicembre. Facchetti venne rapinato di un rolex e alcuni preziosi, mentre la persona che era con lui tentò di fuggire. L’uomo venne colpito al volto da una fucilata e la donna ripresa. I due furono chiusi in un bagagliaio, dove Facchetti mori qualche ora dopo. Gli autori della rapina erano Andrea Cipani, Hans Peli e Gianluca Vaglia, arrestati una ventina di giorni dopo.