REDAZIONE BRESCIA

Nuvolento, uccise il marito a coltellate: condannata all’ergastolo Raffaella Ragnoli

L’accusa aveva chiesto 24 anni, riconoscendo le attenuanti generiche con giudizio di equivalenza rispetto alle aggravanti. La Corte d’Assise di Brescia ha invece stabilito il massimo della pena

Raffaella Ragnoli in aula

Raffaella Ragnoli in aula

Brescia, 9 dicembre 2024 –  La Corte d'Assise di Brescia ha condannato all'ergastolo Raffaella Ragnoli, la 58enne che il 28 gennaio del 2023 uccise con decine di coltellate il marito Romano Fagoni nella cucina di casa a Nuvolento (Brescia), sotto gli occhi del figlio sedicenne che chiamò per primo i soccorsi

Il pm Flavio Mastrototaro aveva chiesto 24 anni di carcere. Secondo il pubblico ministero non ci sono le condizioni per riconoscere a Raffaella Ragnoli la scriminante della legittima difesa. La donna disse di aver agito per difendere il figlio che sarebbe stato minacciato dal padre con un coltello, ma lo stesso ragazzino, sentito in audizione protetta, ha negato la circostanza di essersi sentito in qualche modo in pericolo di vita. All'imputata, per la pubblica accusa, vanno riconosciute invece le attenuanti generiche con giudizio di equivalenza rispetto alle aggravanti che le sono contestate, in virtù dello stress nel quale viveva nel periodo che ha preceduto il delitto e per la collaborazione prestata nel corso delle indagini e del processo. 

Operaio metalmeccanico in un’azienda nel vicino centro di Ponte San Marco, Fagoni sembra fosse in urto frontale non solo con la moglie, ma anche con i figli. Dopo un infarto, all’inizio di gennaio, si era ripreso velocemente, pare fosse anche già tornato al lavoro, ma i medici gli avevano imposto una dieta stringente, e divieto assoluto di alcol, e il regime severo lo rendeva nervoso.

Al clima "insopportabile" si era aggiunta anche l’incombenza dell’anziana madre della vittima, non più autosufficiente e sulle spalle di Raffaella, che la accudiva a tempo pieno con l’aiuto della cognata. Il giorno prima del delitto, un venerdì, marito e moglie erano usciti a mangiare una pizza a Nuvolento. Sabato mattina erano stati a passeggiare a Salò, sul lago di Garda, per il consueto giro al mercato. La sera, mentre cenavano con il figlio, durante l’ennesima lite per questioni banali, la tragedia.