Nonnina strangolata sul divano, il pm chiede 14 anni per il badante

Salvatore Spina, 38 anni di Travagliato, rischia una condanna per l’omicidio aggravato di Diva Borin

La casa dove risiedeva l’anziana uccisa

La casa dove risiedeva l’anziana uccisa

Brescia, 9 novembre 2021 - Quattordici anni e quattro mesi. Questa la richiesta di condanna formalizzata ieri in aula dopo una requisitoria di oltre un’ora e mezza dal pm Antonio Bassolino per Salvatore Spina. Il 38enne di Travagliato è a processo in abbreviato davanti al gup Andrea Gaboardi con l’accusa di avere ucciso Diva Borin, 86 anni, la sera del 1 marzo 2019 nell’abitazione della signora al quartiere Abba in città. Sin da subito la Procura aveva puntato il dito contro l’imputato, che per un lungo periodo aveva fatto da badante alla vittima, contestandogli l’omicidio aggravato dalla premeditazione e dai motivi abietti e la frode processuale. Le ultime due aggravanti non sono però state contestate dal pm Bassolino dopo l’esame della memoria difensiva prodotta la scorsa udienza.

Dipendente della macelleria del vicino Family Market, Spina per mesi aveva aiutato Borin con le faccende domestiche, e l’uomo aveva anche le chiavi di casa della nonnina. Il 2 marzo diede l’allarme perché disse di averla trovata morta sul divano del soggiorno. Un allarme dato per allontanare i sospetti, è la tesi accusatoria, quando in realtà l’aveva ammazzata lui stesso tra le 19,30 e le 20,30 la sera precedente mettendole le mani attorno al collo e poi finendola con un foulard. Poi avrebbe spostato il corpo e fatto sparire il cellulare, mai più trovato, per depistare. Stando a chi indaga, si trattò di un delitto d’impeto maturato per ragioni economiche al culmine di una lite con l’anziana, un figlio morto 26 anni fa in un incidente stradale a Castegnato nessun parente diretto tranne Christian, il figlio del figlio. La vedova nel giugno precedente aveva infatti incluso il badante nell’asse testamentario – cedendogli cioè metà della casa di proprietà e 60mila euro di una polizza in scadenza intestata a Spina e al nipote – ma nell’ultimo periodo aveva cambiato idea a favore di una nuova domestica. La molla dell’omicidio.