BEATRICE RASPA
Cronaca

Neonata abbandonata, parla il suo salvatore: "All’inizio pensavo fosse un gattino"

Brescia, il racconto di Marku Zef che ha salvato la neonata abbandonata fuori da ex Seminario

Carabinieri

Brescia, 11 dicembre 2016 - Marku Zef ha la voce che trema. «Credevo fosse un gattino, invece era una bimba». Originario dell’Albania, 44 anni, Marku come ogni mattina ieri era al lavoro nella portineria dell’ex seminario diocesano di via Bollani in città. Una mattina indimenticabile per lui, perché sabato poco dopo le nove e mezza ha trovato una neonata abbandonata. Una piccola lasciata per terra in una culla ricavata da una vaschetta di plastica bianca, vicino alla cancellata dello stabile in parte adibito a spazio della Caritas per l’emergenza freddo, infagottata in un telo.

Lucia Maria, l’hanno chiamata gli operatori del prontosoccorso pediatrico dell’ospedale Civile, è viva e sta bene. Carnagione chiara, due chili e cento grammi di vita pulsante sbarcati nel mondo nella maniera più fortunosa. «Un signore che si stava recando a un corso di musica è entrato in cortile ed è venuto a bussarmi – ha raccontato Marku in perfetto italiano, con la voce gentile e rotta dall’emozione – Mi ha chiamato, si sbracciava, diceva che fuori dalla cancellata c’era qualcosa, forse un gatto in difficoltà».

Il portinaio non ci ha pensato su due volte. E’ uscito correndo, animato da uno strano presentimento. In un angolo, ecco una culla da cui proveniva un pianto squillante. Dentro c’era un cuore che batteva da poche ore, gli occhi a fessura di chi ancora non è abituato a guardare fuori dal ventre materno. «Mi sono avvicinato e ho visto una neonata avvolta in un telo per il bagno – ha proseguito Marku, padre di un figlio diciottenne – Era bellissima, aveva ancora il cordone ombelicale attaccato, per fortuna stava bella al caldo».

Una piccola nata da poche ore, dunque, già pulita. La mamma che l’ha partorita, tradendo una straziante disperazione per l’abbandono più contro natura che esista, ha lasciato la bambina in un luogo «sicuro», dove sapeva avrebbe trovato pronta accoglienza. «E’ subito venuto ad aiutarmi don Alberto che ha chiamato le ambulanze – ha proseguito il portinaio – Ne sono arrivate due in dieci minuti. Nel frattempo abbiamo avvolto la bimba in una coperta pesante e ce la siamo portata dentro la portineria».

Maria Lucia è finita in mani sicure, quelle dei medici dell’ospedale Civile che l’hanno visitata e ne hanno valutato lo stato di salute. Sulla vicenda intanto sono al lavoro i carabinieri della compagnia di Brescia che indagano per abbandono di minore. Chi ancora non si sa.

Qualcosa di più potrebbero dire le immagini catturate dalle telecamere di videosorveglianza che puntano proprio il cancello e che pare inquadrino alle 8,30 una persona con il cappuccio in testa intenta proprio a piazzare la culla in via Bollani. «Forse chi l’ha lasciata da noi sapeva anche che qui ha sede l’associazione Dharma – dice Marku – Ho appena sentito i volontari, mi hanno garantito che la bimba è in salute. Loro si occupano di neonati abbandonati. A turno abbiamo tutti pianto per l’emozione».