"Nazionalità in base alla nascita. Assurdo dover attendere i 18 anni"

La consigliera comunale Raisa Labaran di Brescia propone un riconoscimento di cittadinanza comunale per i minori non cittadini italiani, sottolineando la necessità di separare la cittadinanza dal concetto di merito e di riformare la legge nazionale del 1992.

"Nazionalità in base alla nascita. Assurdo dover attendere i 18 anni"

La consigliera comunale Raisa Labaran di Brescia propone un riconoscimento di cittadinanza comunale per i minori non cittadini italiani, sottolineando la necessità di separare la cittadinanza dal concetto di merito e di riformare la legge nazionale del 1992.

"La strada migliore per la cittadinanza? Il modello americano, ovvero si diventa cittadini dello Stato in cui si nasce". Parola di Raisa Labaran (nella foto), prima consigliera comunale di seconda generazione del Comune di Brescia, che ha avuto la cittadinanza a 18 anni e, quindi, sa bene cosa significa nascere e crescere in un Paese di cui non si è cittadini a tutti gli effetti. Proprio Labaran (Civica Castelletti), insieme a Francesco Calatano (Al lavoro con Brescia), entrambi nella maggioranza che sostiene la giunta Castelletti hanno proposto che il Comune dia un riconoscimento, una sorta di cittadinanza comunale, simbolico ma che sarebbe di grande valore per i minori bresciani non cittadini italiani. "Gli enti locali non hanno grande spazio di manovra sulle leggi – sottolinea Labaran – ma possono fare molto nella valorizzazione e sensibilizzazione". Inderogabile, però, una riforma a livello nazionale della legge del 1992. "Questi temi tornano in voga periodicamente – commenta Labaran –. Il problema è che il discorso politico è sempre incentrato sul merito: ti meriti la cittadinanza perché hai 18 anni o perché hai concluso il ciclo scolastico. Bisognerebbe, invece, separare la cittadinanza dal merito: si è cittadini perché si nasce, si vive in un posto. Anche perché chi è nato in Italia, non è migrante". E lo Ius Scholae può essere una soluzione? "Meglio di niente, sarebbe già un passo avanti rispetto allo stato attuale, ma non credo sia la strada migliore". F.P.