Trovata nelle griglie della centrale, un accusato esce di scena

Brescia, il gip rigetta l’opposizione del padre di Jessica Mantovani al proscioglimento del più giovane dei due indagati per il delitto

Jessica Mantovani aveva 37 anni

Jessica Mantovani aveva 37 anni

Brescia - Esce dall’indagine per l’omicidio di Jessica Mantovani, la 37enne di Villanuova sul Clisi il 13 giugno 2019 trovata morta nel canale della centrale idroelettrica di Prevalle, il sospettato più giovane. Il gip, Angela Corvi, ha disposto l’archiviazione per Marco Zocca, 25 anni, di Prevalle, rigettando l’istanza di opposizione della famiglia di Jessica che chiedeva nuovi approfondimenti. Zocca era stato iscritto nel registro degli indagati dal pm Gianluca Grippo con l’ipotesi di concorso nel delitto insieme all’amico cinquantenne Giancarlo Bresciani. Nell’atto di archiviazione il gip, Angela Corvi, ha però chiarito che non sono stati trovati a carico dell’indagato elementi sufficienti a sostenere l’accusa.

Dipendente dalla droga, la vittima aveva trascorso le ultime ore da viva a casa di Bresciani - l’unico che a questo punto affronterà l’udienza preliminare a marzo – con il quale consumava cocaina. A casa del conoscente era stata trovata in camera da letto una chiazza di sangue con il profilo genetico misto della 37enne e quello di Zocca. Per il gip, tuttavia, in linea con la tesi del pm, non è possibile correlare con certezza la traccia all’omicidio, ben potendo la stessa essere generata da altra circostanza. Per il giudice non sono dirimenti e non ‘rilevano’ nemmeno le numerose telefonate e gli sms scambiati tra Zocca e Bresciani a ridosso della scomparsa della donna, di cui molti cancellati. La decisione è stata accolta con grande amarezza da Giovanni Mantovani, il padre di Jessica, pronto a fare ricorso.