Messaggi osceni e palpeggiamenti alle due dipendenti: pasticciere di Lumezzane a processo per violenza sessuale

In aula il racconto delle ragazze vittime dell’ex titolare: “Allungava le mani, mi invitata a uscire con insistenza, non ne potevo più: mi sono licenziata”

Una delle tante campagne contro la violenza sulle donne

Una delle tante campagne contro la violenza sulle donne

Lumezzane (Brescia) – Avances volgari, palpeggiamenti, messaggi osceni, molestie continue. È il repertorio che per l’accusa avrebbe messo in atto un pasticcere di Lumezzane nei confronti di due (ex) dipendenti, di cui una all’epoca minorenne. L’uomo, titolare di un bar pasticceria, è ora a processo per violenza sessuale aggravata dal fatto che fosse il datore di lavoro delle parti offese, e dalla minore età di una delle presunte.

Ieri, davanti ai giudici - presidente Roberto Spanò - le ragazze hanno raccontato di essere state molestate tra il settembre e il dicembre 2022. "Mi sono licenziata a gennaio ‘23 perché non reggevo più la pressione che avevo addosso - ha dichiarato la più grande, oggi 29 anni -. Il titolare aveva iniziato a farmi battute pesanti, a chiedermi di uscire con lui. Questo anche 15-20 volte al giorno. Poi ha preso confidenza, allungava le mani. Io non reagivo, finché a Natale sono sbottata, non ne potevo più".

Una lite sfociata in un messaggio inviato dall’imputato e seguita dal licenziamento della giovane. Stesso incubo avrebbe vissuto una collega allora 17enne, a sua volta destinataria di messaggi sboccati: "Mi faceva di continuo battute pesanti, se ero sola in magazzino mi toccava. Io non reagivo, ero chiusa in me stessa. Avevo bisogno di quel lavoro, ma uscivo sempre piangendo". A prendere in mano la situazione fu un amico che, ricevute le confidenze della ragazza, si presentò in pasticceria per affrontare il titolare, il quale poi licenziò la dipendente.