GABRIELE MORONI
Cronaca

Vanna al telefono con la nipote di Paolo VI: "Miracolo, il mio grazie al papa"

È ufficiale il decreto che riconosce il miracolo ottenuto per intercessione di Papa Montini: Paolo VI sarà santo

Vanna Pironato con la piccola Amanda

Brescia, 9 marzo 2018 - Papa Paolo VI sarà santo. È ufficiale il decreto che riconosce il miracolo ottenuto per intercessione di papa Montini: quello di una bambina che, per una grave complicazione al quinto mese di gestazione, secondo la scienza non avrebbe avuto nessuna o quasi nessuna speranza di nascere. Giovanni Battista Montini (nato a Concesio, presso Brescia, il 26 settembre 1897 e morto a Castel Gandolfo il 6 agosto 1978) verrà proclamato santo il prossimo ottobre, a quattro anni dalla beatificazione. Dopo una lunga esperienza, anche in campo diplomatico, alla Segreteria di Stato vaticana, fu nominato arcivescovo di Milano da Pio XII nel 1954, alla morte di Ildefonso Schuster, elevato alla porpora cardinalizia quattro anni dopo dal nuovo pontefice, l’altro santo lombardo Giovanni XXIII, al quale successe sul soglio di San Pietro nel 1963.

«Ho chiamato la signora Chiara. Le ho detto il mio ‘grazie’. È stato come se, attraverso di lei, ringraziassi il suo grande zio, papa Paolo VI, san Paolo VI». La strada che ha portato agli altari Giovanni Battista Montini, il papa bresciano di Concesio, l’arcivescovo di Milano, passa attraverso la storia straordinaria di questa giovane, dolce signora di Villa Bartolomea, piccola comunità con meno di seimila abitanti nella Bassa Veronese. Vanna Pironato offre a Paolo VI la sua preghiera per la vita che porta in grembo. Prega alle Grazie, il santuario di Brescia dove è conservata una reliquia del pontefice: la maglietta a pelle, intrisa di sangue, che indossava all’aeroporto di Manila quando, appena sbarcato, venne ferito dal coltello del pittore boliviano Bejamin Mendoza, un fanatico che si era travestito da prete. La bambina di Vanna viene alla luce dopo essere rimasta per tre mesi completamente priva di liquido amniotico, a causa della rottura della placenta. Vanna ha rifiuta di interrompere la gravidanza. Un caso assolutamente inspiegabile per la scienza. Il miracolo che la Chiesa ha riconosciuto a Montini.Vanna e il marito Alberto hanno dato alla figlia un nome dolcissimo, Amanda, colei che deve essere amata. Il giorno di Natale Amanda ha compiuto tre anni. Vanna Pironato ha chiamato Chiara Montini, nipote del papa, figlia di Francesco, uno dei due fratelli di Giovanni Battista Montini.

Signora Pironato, com’è stata la telefonata?

«Tenerissima. La signora Montini è una cara persona, molto dolce. Anche solo al telefono mi ha trasmesso l’emozione per il ricordo dello zio. Ecco, è stata una emozione. Devo dire che quando ho visto una fotografia della signora ho avuto un sussulto: “È lui’’, mi sono detta. La sua somiglianza con il papa mi aveva colpito».

E adesso che Paolo VI è santo, cosa prova?

«Ci sentiamo miracolati. È come se avvertissimo una grande responsabilità: quella di portare il messaggio che la vita va accettata sempre. Quella complicazione, così rara, è successa a me. Mi ha fatto capire che la vita non produce scarti e va accettata».

Come ha “scoperto” papa Paolo VI?

«Non conoscevo la sua figura, sono nata con papa Wojtyla. Me ne ha parlato il dottor Paolo Martinelli, medico all’ospedale ‘Mater salutis’ di Legnago, dove lavoro anch’io. Non è stato un caso. L’ho recepito come un messaggio. Quando è la scienza a dire: ‘Prega’. Paolo VI era stato beatificato per avere salvato un feto e la madre. Sono andata a Brescia, alle Grazie. Ho visto quella statua di bronzo, mi sono inginocchiata, l’ho pregato, l’ho supplicato di aiutarmi: ‘Hai già salvato una vita, fallo una seconda volta’. Sui banchi della chiesa c’erano un biglietto con scritto pregate per la grazia di ...’. Al posto dei puntini ho scritto Amanda e Riccardo, il mio bambino, che allora aveva tre anni. Sono tornata alle Grazie un anno e mezzo dopo. Con Amanda».

Cosa dirà ad Amanda?

«Non le racconterò tutto subito. Le parlerò secondo l’età, gradualmente, aggiungendo ogni volta qualcosa. Fino a quando non saprà tutto del miracolo della sua vita».

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