MILLA PRANDELLI
Cronaca

Marone, le cure degli Alpini per i resti romani

Il gruppo locale al lavoro sull’area della villa nobiliare

Ripulita l’area archeologica da erbacce e sporcizia

Marone (Brescia), 11 giugno 2017 - Una delle più significative testimonianze di epoca romana che si trovano sul lago d’Iseo è stata riportata all’antico splendore: si tratta della parte visibile della villa nobiliare in località Co’ de Hela, all’inizio del paese arrivando da Sale Marasino. A ripulire e sistemare l’area, che negli ultimi tempi era particolarmente degradata, sono stati i membri del locale Gruppo Alpini. "Ormai era tempo di provvedere – ha spiegato Alberto Giudici, capogruppo – Ora l’area archeologica è visibile in tutta la sua bellezza. E’ stata tolta tutta la sporcizia e la vegetazione e pulito le strutture". Attualmente sono visibili muri lunghi circa 80 metri paralleli al lago e una esedra con nicchie. L’abitazione, probabilmente, degradava verso la riva del lago ed era proprietà di un personaggio facoltoso che qui trascorreva le sue estati.

Alcuni studi hanno dimostrato che è stata abitata dal I al IV secolo d.C.. Nella forma in cui è stata riportata alla luce nel 1963 anche se si conosceva la sua esistenza dal 1865 quando vennero trovati alcuni mosaici e una meravigliosa statua rappresentante Ercole, chiamata “Ercol de Hela”, attualmente ai musei civici di Brescia.

Nella stessa zona dovevano trovarsi anche le terme, distrutte quando è stata costruita la ferrovia Brescia-Iseo-Edolo. Lungo la sponda del lago si trovano altri resti, non ultimi quelli di Clusane d’Iseo, dove parte delle terme romane che si trovavano sul lungo lago sono ancora visibili. Anche in questo caso sulla riva del Sebino era edificata una grande villa probabilmente destinata a trascorrere estati in luoghi dal clima mite. Sono riconoscibili una nicchia a pianta semicircolare affiancata su entrambi i lati da una serie di archetti ciechi. Il vasellame rinvenuto ha consentito di datare l’edificio al I-II secolo d.C. Particolarmente importante fu il ritrovamento di una lapide con dedica a Giove, ora conservata in un museo di Verona. Resti si trovano anche a Pisogne, Sale Marasino e Iseo, senza dimenticare che furono gli antichi romani a costruire la via Valeriana che congiungeva il lago con la Valcamonica.