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Brescia, 5 gennaio 2017 - Autostrada della Valtrompia sorvegliata speciale per evitare infiltrazioni della criminalità organizzata. I lavori per realizzare il raccordo autostradale partiranno a giugno, al massimo luglio, come aveva annunciato il ministro Graziano Delrio durante l’ultima assemblea della Confindustria bresciana, ospitata alla Beretta di Gardone Val Trompia. L’opera muoverà 258 milioni di euro, molti dei quali destinati al capitolo dello smaltimento della terra rimossa per costruire la galleria sotto la montagna.
«Si tratta di un settore particolarmente delicato – spiega il consigliere provinciale con delega ai trasporti Diego Peli – che attira gli interessi della malavita. Per questo faremo un gruppo di lavoro con il Prefetto, per prevenire il più possibile queste attenzioni». Il grosso dei lavori sarà a Concesio, che quest’anno sarà interessato anche da altri cantieri per il depuratore della Valtrompia. «Praticamente – sottolinea Peli – in un punto della provincia saranno concentrati oltre 330 milioni di investimenti. Ci dovrà essere un surplus di attenzione».
Di sicuro, si tratta di due opere, tra autostrada e depuratore, di cui si parla da decenni e che arrivano a compimento nel 2017. «Per quanto riguarda il raccordo autostradale – spiega il consigliere provinciale, facendo un bilancio di fine mandato – l’appalto è stato assegnato in termini definitivi all’impresa vincitrice. Si sta stipulando il contratto, dopo di che l’impresa ci farà conoscere il progetto esecutivo. È cambiato il governo, ma il ministro è rimasto Delrio, per cui non temiamo imboscate. Tra pochi mesi si parte». Dei 258 milioni in campo, sei sono stati già spesi per le acquisizioni bonarie delle proprietà. Il raccordo partirà da località Termini, a Sarezzo, ed arriverà a Concesio (7 chilometri tutti in galleria) e si raccorderà alla Sp19. Il cantiere provocherà disagi, soprattutto per il passaggio di mezzi pesanti che dovranno portare la roccia scavata dalla montagna nelle apposite discariche.
L’opera, però, non convince tutti. Secondo il comitato «No autostrada Sì metrobus», che coinvolge residenti e associazioni come Legambiente, i 258 milioni non saranno sufficienti e sarebbe comunque meglio impiegarli per riqualificare la SP345 e pensare ad un prolungamento della metropolitana bresciana fino a Gardone Valtrompia. A favore del raccordo, invece, le imprese, a partire da quelle del territorio. In Val Trompia ce ne sono 9.000, che impiegano 34.000 lavoratori per un fatturato di quasi 5 miliardi ed un indotto di almeno un miliardo. Molti imprenditori negli anni se ne sono andati, anche per questioni logistiche: per percorrere poco più di 15 chilometri ci si impiega oggi oltre un’ora sulla trafficata Triumplina. La promessa fatta in questi anni è che con il raccordo molte imprese ritorneranno ad aprire i battenti in Val Trompia, incrementando l’occupazione.