Durante la Guerra Bianca in Adamello la montagna ha ucciso più soldati che i combattimenti. I caduti sul fronte, difatti, furono solo alcune centinaia. Ben di più furono coloro che morirono a causa del freddo, degli stenti e delle valanghe e tra di loro c’erano Alpini, soldati di montagna e persino operai civili e portatori. Neha parlato, per l’organizzazione della sezione Unuci di Sondrio presieduta dal capitano Claudio Gala, il generale di Corpo d’Armata Carmelo Burgio, Croce d’Oro al merito dell’Arma carabinieri. Raffinato studioso, Burgio ha incontrato molti studiosi della storia militare italiana nella sala conferenza della Cri di Sondrio.
Naturalizzato valtellinese di casa a Tirano, il generale è stato tra gli altri comandante dei Gis e dei carabinieri del Tuscania. Ha effettuato diverse missioni. Da anni studia la storia militare italiana, con una particolare attenzione alla Valtellina e alla Valle Camonica e, naturalmente agli alpini e ai soldati di montagna oltre che ai "suoi" carabinieri. "Ho un passato nei carabinieri paracadutisti – spiega il generale Burgio – che hanno uno strano legame con la Valtellina. Non tutti ne sono a conoscenza. Il nostro primo comandante nell’Africa Orientale Italiana Africa, Antonino Alessi, Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria grazie al suo operato, ad un certo punto della carriera venne a comandare i carabinieri a Sondrio. Non solo, in Africa il Battaglione di carabinieri che lui comandava, combatteva a supporto della brigata di fanteria Valtellina, che si chiamava Trieste. Durante il secondo conflitto mondiale Alessi comandò pure una divisione partigiana in Valtellina. La sua storia e la terra dove ha vissuto e anche io vivo mi hanno portato a studiarne il passato in modo tecnico".
Ecco allora gli approfondimenti mai romantici e sempre puntuali fatti dal generale Burgio. Tra le tematiche approfondite vi sono quelle relative ai battaglioni alpini e valtellinesi, frutto di un lavoro decennale, fatto anche a supporto dell’Ana, a titolo gratuito e con scopi benefici. A Brescia, Burgo, ha donato tutti i proventi di uno dei suoi libri alla scuola per soggetti fragili, mentre a Sondrio i ricavati sono andati alla Sezione Ana Valtellinese.