REDAZIONE BRESCIA

L’onda pride cavalca in tutti i capoluoghi

L’onda pride si fa sentire anche in Lombardia. Dopo i pride di Lecco, Bergamo e Varese e Mantova, si prosegue con il pride di Milano (24 giugno). Ma le iniziative andranno anche oltre giugno, tradizionalmente mese dell’orgoglio LGBTQIA+, sulle orme dei moti di Stonewall del 28 giugno 1969, quando i frequentatori del bar gay Stonewall Inn nel Greenwich Village a New York si ribellarono ad una retata della polizia. L’1 luglio sarà la volta di Lodi, il 15 di Como, il 2 settembre toccherà a Brescia, il 16 a Monza col Brianza pride. "I diritti della comunità LGBTQIA+ – spiega Elisa Belussi (pronomi femminilineutri), consigliera del Comitato Brescia Pride – non possono essere ricordati solo a giugno. Anzi, la situazione attuale richiede che i riflettori siano ancor più puntati sui diritti civili".

Concorda Francesco Bertoli, segretario generale Cgil Brescia, che sostiene l’iniziativa bresciana, di cui ha ospitato la presentazione. "Ogni giorno arrivano notizie di regressione rispetto ai diritti – spiega, con riferimento alla vicenda di Padova rispetto alle famiglie omogenitoriali – ma i diritti, nel mondo del lavoro come quelli civili, sono mai parziali". A Brescia, la manifestazione del 2 sarà solo l’ultimo di una serie di appuntamenti che si articoleranno nel corso dell’estate, dai tour nella Brescia storica arcobaleno alle proiezioni cinematografiche alla carriera alias nelle scuole. "Far sì che una persona si senta accolta e tutelata nella sua unicità – spiega Greta Tosoni (pronomi femminilineutri), vicepresidente del Comitato Brescia Pride – non dovrebbe essere un privilegio, ma un diritto". F.P.