Lonato, l’associazione sportiva era in realtà un ristorante “abusivo”: attività sospesa

La scoperta dei finanzieri insieme all’Ispettorato territoriale del lavoro. Il locale era aperto da due mesi. Cuochi, camerieri e barman figuravano come soci

Barman, camerieri e cuochi figuravano come semplici soci (foto di archivio)

Barman, camerieri e cuochi figuravano come semplici soci (foto di archivio)

Lonato del Garda (Brescia) – Ufficialmente era un’associazione sportiva dilettantistica. Nei fatti operava come un vero e proprio ristorante. A scoprire l’inganno sono stati i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza insieme ai funzionari dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Brescia.  Accertata la presenza di sette lavoratori “in nero”, è stata disposta l’immediata sospensione dell’attività imprenditoriale.

Il controllo ha portato a inquadrare come attività d’impresa quella che apparentemente era un’associazione sportiva dilettantistica recentemente costituita per la promozione della danza e del ballo. Le sette persone identificate a svolgere attività lavorativa quali cuochi, barman e camerieri, figuravano sulla carta come soci volontari. Gli accertamenti svolti sul posto, invece, hanno dimostrato che gli stessi altro non erano che lavoratori “in nero”.

Mancava ogni elemento caratteristico dell’associazione sportiva, in quanto l’A.S.D. sottoposta a controllo aveva quale unico scopo quello di gestire un vero e proprio ristorante. Di conseguenza, è scattato il provvedimento di immediata sospensione dell’attività imprenditoriale con contestuale applicazione di una sanzione amministrativa di 5mila euro, nonché l’obbligo per il datore di lavoro di assumere i lavoratori che fino a quel momento erano privi di qualsiasi tutela.

L’attività di controllo fiscale, tutt’ora in corso, sarà finalizzata a ricostruire il volume di affari dell’associazione. Dai primi riscontri risulta che il ristorante gestito dalla A.S.D., attivo da circa due mesi, riusciva a ospitare fino a 100 clienti a serata, con incassi superiori anche a 3.000 euro.