BEATRICE RASPA
Cronaca

L’omicidio alla festa. Matias resta in carcere: "Abbiamo avuto paura. Non volevo ucciderlo"

Brescia, il barista ha confermato al gip la sua confessione. Il diciannovenne ha colpito Roberto Comelli con un fendente.

I rilievi. dei carabinieri. fuori dalla sala. del centro anziani. di Provaglio. dove Comelli. è stato accoltellato. a Capodanno.

I rilievi. dei carabinieri. fuori dalla sala. del centro anziani. di Provaglio. dove Comelli. è stato accoltellato. a Capodanno.

Rimarrà in carcere Matias Pascual, il 19enne barista italoargentino di Prevalle che la notte di Capodanno ha ucciso con una coltellata Roberto Comelli, 42 anni, che aveva tentato di “imbucarsi“ a una festa privata nella sala civica del centro anziani di Provaglio d’Iseo. Ieri il giovane è comparso davanti al gip nel carcere di Bergamo, dove è recluso dalla notte tra l’1 e il 2 gennaio, per l’interrogatorio di convalida del fermo. Dopo avere ascoltato la sua versione, il giudice ha convalidato la misura e disposto la custodia cautelare nella forma più stringente, ovvero la permanenza in cella. In Italia da quando era bambino, dipendente del bar Lovely di Prevalle, incensurato, il giovane ha ripetuto al giudice quando già aveva dichiarato ai carabinieri e al magistrato la sera di Capodanno.

"L’ho colpito con il coltello perché quell’uomo mi faceva paura, ci minacciava. Ma non volevo ucciderlo", ha ribadito, prendendosi nuovamente le responsabilità dell’omicidio. Pascual si è consegnato in caserma, facendosi accompagnare da un cliente del bar in cui lavora nel pomeriggio del primo gennaio, a suo dire dopo avere appreso che Comelli era deceduto. I militari lo stavano cercando, senza trovarlo, da qualche ora. Al suo nome erano arrivati già in mattinata, sentendo i partecipanti della festa, un’ottantina di ventenni e minori provenienti da tutta la provincia. L’incontro-scontro tra Pascual e Comelli - precedenti per droga, problemi di abuso di alcol e attitudine a diventare molesto quando era in stato di alterazione - aveva già avuto un primo round la sera del 31 dicembre. La vittima, dopo essere stata cacciata dal bar Centrale con l’aiuto dei carabinieri proprio perché alterato dall’alcol e avere ciondolato in paese, alle 22 si era presentata al veglione dei ragazzi, dai quali era stato respinto, più o meno senza conseguenze. È proprio il 19enne a intervenire una prima volta per placare gli animi, già pronti a sfiorare la rissa, e a offrire all’“intruso“ da bere. Comelli in quel frangente molla il colpo e se ne va.

Alle 4, ancora più ubriaco, quando anche i partecipanti alla festa erano ormai annebbiati dagli alcolici in abbondanza (qualcuno anche dalla droga) il 42enne torna. "Vi ammazzo tutti", urla. Sedie e tavoli all’esterno volano per aria. Partono strattoni, minacce e manate. Pascual torna nel salone, recupera il coltello con lama da 30 centimetri usato per tagliare i dolci natalizi e lo pianta nel petto di Comelli. In attesa di autopsia e consulenze tossicologiche, si vaglia la posizione di altri ragazzi della festa.