
La sindaca di Brescia Laura Castelletti
"La Corte di Cassazione ha stabilito che Livanova dovrà risarcire Brescia con 250 milioni per l’inquinamento della Caffaro, una notizia importante che ribadisce un concetto fondamentale, ma non scontato: chi inquina paga". Così la sindaca Laura Castelletti ha commentato la notizia della sentenza, che confermerebbe quanto stabilito nel 2021 dalla Corte di appello di Milano, che aveva condannato LivaNova Plc (già Sorin spa, nata nel 2003 dalla scissione di Snia spa mediante il conferimento di un ingente patrimonio che avrebbe dovuto essere destinato agli interventi di bonifica) al rimborso in favore del ministero dell’Ambiente dei costi per la riparazione primaria e compensativa del danno ambientale causato dalle società del Gruppo Snia-Caffaro nei tre siti di interesse nazionale Brescia Caffaro, Caffaro di Torviscosa e Bacino del Fiume Sacco, per un totale di 453 milioni (250 per Brescia). Ieri pomeriggio, l’azienda ha fatto sapere che "nessuna decisione è stata ancora presa dalla Corte di Cassazione sulla controversia riguardante Snia. Alcune testate di informazione hanno fatto erroneamente riferimento a una sentenza, ma il 26 febbraio si è tenuta solo un’udienza nel corso della quale non è stata emessa alcuna sentenza. L’azienda rimane pertanto in attesa di una decisione da parte della Suprema Corte".
Dalla Loggia, però, la conferma che la sentenza c’è stata, ma non è ancora stata depositata. Per Castelletti, i fondi devono arrivare sul territorio per finanziare la bonifica di aree agricole, orti e giardini privati. "Queste persone hanno diritto di essere risarcite e i fondi devono essere usati anche a questo scopo: va trovata una strada tecnico legislativa, in sinergia con il Governo e la Regione. Chiederò al ministero un Tavolo operativo".
Per il caprogruppo dem in Loggia, Roberto Omodei, serve una “legge Caffaro“, per superare gli ostacoli legislativi alla bonifica di aree private. Quanto al sito industriale fonte dell’inquinamento, invece, i lavori di bonifica dovrebbero entrare nel vivo a fine marzo. Resta il nodo del rinnovo dell’incarico al commissario straordinario, Mauro Fasano. "Per noi, ora, è fondamentale non rimanere nel limbo dell’assenza del Commissario straordinario, il cui mandato, scaduto, non è stato ancora rinnovato – ha aggiunto la sindaca –. La nomina, già firmata dai ministri competenti Piechetto Fratin e Giorgetti, è ferma alla bollinatura della ragioneria di Stato, ma va immediatamente sbloccata, perché il Commissario deve proseguire con il suo lavoro e questi ritardi gli impediscono di farlo".
Federica Pacella