
Continuano le indagini sulla inquietante vicenda della tredicenne vicentina scappata da casa, la quale una volta rintracciata dalla Polizia a Brescia avrebbe riferito ai genitori di avere avuto rapporti sessuali, a suo dire consenzienti, almeno con un adulto (se non con più di uno). Una storia confusa e torbida su cui il pm Federica Ceschi ha aperto un’inchiesta per violenza sessuale aggravata dalla giovanissima età della vittima - fare sesso con un minore di 14 anni, anche in caso di reciprocità di intenti, per la legge è stupro - a carico di ignoti. Per rimettere in ordine tutti i tasselli, e identificare le persone coinvolte, la procura sentirà nelle prossime ore in audizione protetta, con l’ausilio di uno psicologo infantile, proprio l’adolescente. Studentessa della medie di un paese dell’alto vicentino - non nuova alle fughe da casa - la ragazzina aveva fatto perdere le tracce lo scorso 16 agosto.
Non riuscendo a rintracciarla, i genitori hanno sporto denuncia di scomparsa ai carabinieri. Con il treno, insieme a un’amica, ha raggiunto Brescia. La polizia l’ha trovata durante un controllo tra il centro e la stazione. Passeggiava tranquilla con un gruppo di ragazzi - maggiorenni e minorenni, tutti identificati - ed è stata riaffidata alla famiglia. Solo allora ha detto di avere fatto sesso almeno con un adulto in un’abitazione in provincia. Una visita in ospedale avrebbe confermato le sue parole. B.R.