FEDERICA PACELLA
Cronaca

Vaccini Brescia, la terza dose? Sul posto di lavoro

Nel Bresciano, in vista della dismissione dei grandi hub, scalda i motori anche il mondo delle imprese

di Federica Pacella

Non solo centri vaccinali, farmacie e medici di medicina generale: in vista della possibile terza dose, nel Bresciano scaldano i motori anche le aziende. È quanto emerso dal punto fatto ieri mattina in Prefettura alla presenza di Asst, Ats, imprese e sindacati alla vigilia della dismissione dell’hub vaccinale del Brixia Forum, dov’è stata somministrata la maggior parte delle 700mila dosi vaccinali di Asst Spedali Civili. Già oggi la porzione di Fiera ancora occupata da linee vaccinali è stata ridotta (la potenzialità è di 2mila al giorno contro le 10-12mila di questi mesi), in vista della chiusura del 20 settembre, quando l’immobile tornerà interamente nella disponibilità della Camera di commercio.

Nel frattempo, le Asst si sono già mosse per sostituire i grandi hub con centri più piccoli e distribuiti su tutto il territorio provinciale, con una potenzialità che andrà dai 500 ai mille vaccini al giorno: via Morelli, Ospitaletto, Elnos a Roncadelle, Italmark di Sant’Eufemia a Brescia; Sarezzo e Poncarale per Asst Spedali Civili; Chiari per Asst Franciacorta (Iseo in fase di valutazione); Gavardo, Lonato e Leno per Asst Garda; Edolo, Capo di Ponte, Esine e Pisogne per Asst Valcamonica. A questi si aggiungeranno farmacie e medici di medicina generale nei loro studi.

Una rete sufficiente a gestire la coda delle prime dosi e seconde dosi (attualmente è coperto l’88% dei bresciani), ma che potrebbe non bastare nel caso in cui, da gennaio, partisse la terza dose perché, come sottolineato dal direttore generale di Ats Brescia Claudio Sileo, soprattutto le farmacie e i medici di base hanno il limite di poter somministrare essenzialmente il monodose, ovvero il Johnson&Johnson, indirizzato solo agli over-60.

"Ragioniamo sul coinvolgimento delle aziende – ha confermato il prefetto Attilio Visconti – ora che la filosofia non è più quella dei grandi hub ma della capillarità, le industrie potrebbero entrare in campo". Si andrà quindi a rivedere il protocollo siglato da associazioni di categoria e sindacati, aggiornandolo al vincolo dato dalla Regione per il riconoscimento di centro vaccinale (necessario per attivare il personale della Protezione civile), ovvero garantire almeno 200 somministrazioni giornaliere. Disponibilità è stata confermata dal presidente di Confindustria Brescia, Franco Gussalli Beretta così come da Pierluigi Cordua, presidente Apindustria Brescia, unica per ora ad aver attivato nella prorpia sede un centro di vaccinazione aperto ai lavoratori.