
Iushra
Brescia, 26 giugno 2020 - La scomparsa di Iushra Gazi, l'undicenne autistica svanita sopra i monti di Serle il 19 luglio 2018 durante una gita organizzata dalla Fobap-Anffas, si è conclusa in Tribunale con un patteggiamento di 8 mesi. Il gup Luca Tringali ha acconsentito all’applicazione della pena concordata per l’operatrice che era con la ragazzina del Bangladesh, la vide correre e infilarsi nei boschi impenetrabili di Cariadeghe, dai quali pare sia stata inghiottita. Da allora nessuna traccia di lei è più stata trovata.
Il patteggiamento segue un maxi risarcimento accordato alla famiglia Gazi – papà MdLiton con la moglie Khanam e gli altri figli Ismail, 9 anni, a sua volta autistico, Ibrhaim, 7, e Fatima, tre – da parte dell’assicurazione della Fopab. Le scorse settimane erano state condotte trattative riservate (l’importo su cui si è trovato l’accordo rimane segreto) e ieri mancava solo l’assenso del gup. Una scelta, questa di sfilarsi dal procedimento, dettata dal "forte stress patito dall’operatrice - ha spiegato l’avvocato Piergiorgio Vittorini, che la assiste con il collega Lorenzo Valtorta - tanto più che all’autismo ha dedicato la vita".
Ieri per la prima volta il papà di Iushra non era in Tribunale. "È molto amareggiato – chiarisce il suo legale, Annalisa Zordan – Deluso soprattutto dall’atteggiamento della Fopab". Per i pm Donato Greco e Antonio Bassolino l’unica ipotesi plausibile è che la ragazzina sia morta. Gazi però non ci ha mai creduto fino in fondo: "Mia figlia era solo una bimba che non parlava, ma per il resto era normalissima – ha ripetuto –. Dunque dovrebbero spiegarmi dov’è finita, perché una persona non può volatilizzarsi. Nessuno di loro è mai venuto a chiedermi scusa".