MILLA PRANDELLI
Cronaca

Iseo, speleologi al Castello Oldofredi: riappare la stanza del mistero

Il team composto da archeologi è sceso nel pozzo del maniero ed è entrato nei sotterranei a caccia di reperti e del tunnel

Gli speleologi si calano nel pozzo di castello per entrare in una stanza sotterranea

Iseo (Brescia) - Archeologi e speleologi a caccia di misteri ad Iseo, dove sabato un team del Gruppo Speleo Montorfano di Coccaglio, coordinati dall’ingegnere Angelo Valsecchi dell’Uspaaa Iseo e dal loro presidente Franco di Prizio, si sono calati nel pozzo di Castello Oldofredi e sono entrati in una stanza sotterranea che si trova alle fondamenta di una delle torri dell’antico maniero. Il castello sorge su quello che poteva essere un insediamento romano e venne distrutto per la prima volta nel 1161 quando Federico Barbarossa assediò e bruciò il paesino che fornisce il nome al lago.

«Castello Oldofredi è una emergenza monumentale per Iseo – ha raccontato l’ingegnere Valsecchi - già nell’XI secolo c’era una grande torre che vide l’assedio del Barbarossa. Nel 1600 il castello divenne un convento e l’edilizia militare venne trasformata in edilizia religiosa. Lo scopo del nostro in intervento come Associazione Storico archeologico Uspaaa e del Gruppo Speleologico Montorfano è indagare poiché il Comune ha incaricato una esperta di preparare una bozza di museo del territorio nelle ali nord e ovest del maniero. Eventuali informazioni e ritrovamenti potrebbero esser utilissimi a tale fine".

Nel pozzo, hanno spiegato dal Gruppo Speleo Montorfano non è stato trovato nulla. "I nostri ragazzi si sono calati e sono anche entrati in acqua ma non c’erano oggetti" ha sottolineato Di Prizio. Il sopralluogo non è però stato inutile perché è stata determinata la profondità attuale dello scavo. «L’intervento è stato autorizzato dal Comune di Iseo – ha rimarcato Angelo Valsecchi – la profondità di 14 metri e l’acqua è solo 50 centimetri per un diametro di un metro e 7. Il pozzo però potrebbe essere più profondo. È stata ispezionata anche la stanza sotto la torre nordovest, che verrà ulteriormente indagata". I misteri, però non si fermano qui. "Siamo pronti a cercare un misterioso tunnel – ha concluso Di Prizio – il cui tracciato è disegnato in una carta militare rinvenuta da un nostro membro, Diego Vezzoli".